Green Pass a scuola: chi lo controlla e cosa è necessario per essere in ‘regola’

Green Pass a scuola: chi lo controlla e cosa è necessario per essere in ‘regola’

A breve si tornerà tra i banchi di scuola. Oltre ad osservare le solite restrizioni, gli studenti dovranno presentare il Green Pass: chi lo controllerà?

Le scuole stanno per riaprire i battenti, ma l’anno scolastico 2021/2022 si prospetta più complicato di quello passato. Ovviamente, il riferimento è al Green Pass e alle procedure che il Personale Ata, gli insegnanti e gli studenti dovranno osservare per poter entrare nell’edificio scolastico. Dall’1 settembre 2021, infatti, entrano in vigore le nuove regole per il certificato verde. Vediamo chi lo controlla e cosa bisogna fare per non commettere errori.

Green Pass a scuola: chi lo controlla?

Da mercoledì 1 settembre 2021, il Green Pass diventa obbligatorio anche per il personale scolastico. Chiunque lavora nel mondo scuola deve avere il certificato verde e lo stesso, ovviamente, deve essere valido. Al momento, il Ministero dell’Istruzione sta ancora lavorando ad una piattaforma che sia in grado di velocizzare la verifica del Green Pass, in modo da facilitare il rientro tra i banchi di milioni di studenti. Pertanto, per ora, il controllo del Green Pass si farà manualmente, tramite apposita App, mentre dal 13 settembre la situazione dovrebbe cambiare. “Ci sarà un po’ di disagio, siamo un po’ in ritardo, ma è davvero questione di pochi giorni“, ha dichiarato la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione Barbara Floridia al Corriere.

Pertanto, dal 13 settembre 2021 la piattaforma dovrebbe essere pronta, in modo da consentire un controllo “automatico” del certificato verde. Quanti non dovessero possederlo oppure non essere in regola, saranno considerati assenti ingiustificati. Dopo il quinto giorno continuativo di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso, così come la retribuzione. La verifica ordinaria, ovvero quella valida fino al 13 settembre, avverrà tramite l’applicazione VerificaC19 (disponibile sia per Apple che per Android), mostrando il QR code, sia cartaceo che digitale, abbinato alla propria certificazione.

Se dovesse comparire la schermata rossa, l’accesso è vietato fino alla regolarizzazione della propria ‘posizione sanitaria’. La verifica automatica, invece, è quella che avverrà dal 13 settembre in poi tramite la piattaforma che il Ministero dell’Istruzione sta mettendo a punto.

Certificato verde a scuola: il Garante per la Privacy approva

Considerati i ritardi e l’imminente inizio della scuola, il Garante per la Privacy ha dato parere favorevole al Green Pass a scuola. Semplificare i procedimenti di verifica della certificazione verde, infatti, è di fondamentale importanza, sia per i docenti che per il personale Ata. Gli studenti, magari, sarebbero felici di perdere qualche minuto di lezione, ma il rientro tra i banchi, dopo un anno e più di didattica a distanza, è necessario. Il Garante, quindi, ha tranquillizzato tutti sul rispetto della privacy di coloro che presentano il Green Pass.

Le istituzioni scolastiche, in qualità di datori di lavoro, si limiteranno a verificare – attraverso il Sistema informativo dell’istruzione-Sidi e la Piattaforma nazionale-DGC – il mero possesso del green pass da parte del personale, trattando esclusivamente i dati necessari“, ha fatto sapere il Garante in una nota.

La verifica sarà effettuata ogni giorno, prima dell’accesso in istituto, e dovrà riguardare soltanto il personale per cui è prevista l’effettiva presenza in servizio nella data in oggetto, escludendo comunque chi è assente per motivi, come ferie e malattia. Quanti verificheranno il Green Pass potranno raccogliere “solo i dati strettamente necessari all’applicazione delle misure previste in caso di mancato rispetto degli obblighi sul green pass (ad esempio assenza ingiustificata, sospensione del rapporto di lavoro e del pagamento dello stipendio)” e “potranno accedere, in modo selettivo, ai soli dati del personale in servizio presso le istituzioni scolastiche di propria competenza“. Le operazioni di verifica saranno “oggetto di registrazione in appositi log” e conservati per dodici mesi.