Idee in fuga, la coop che dà lavoro ai detenuti dentro e fuori il carcere di Alessandria

Idee in fuga, la coop che dà lavoro ai detenuti dentro e fuori il carcere di Alessandria

Grazie ad Idee in fuga, nella Casa Circondariale Cantiello e Gaeta della città piemontese è nato il primo luppoleto di un carcere italiano.

Il buono che viene da dentro: è il claim di Idee in fuga, la cooperativa sociale nata nel 2020 all’interno degli istituti di pena Cantiello e Gaeta e San Michele di Alessandria con l’obiettivo di creare lavoro per i detenuti, dentro e fuori le mura del carcere. Inclusione, sostenibilità e sensibilizzazione sono i princìpi di Idee in fuga. La coop nasce dalla volontà di fornire un nuovo modello di economia carceraria, attenta soprattutto al reinserimento degli ex reclusi a fine pena.

Come Idee in fuga cambia l’economia carceraria

Secondo i numeri riportati da diversi studi e pubblicazioni scientifiche, tre detenuti su quattro commettono reati e ritornano in carcere una volta usciti di prigione. Per Idee in fuga fornire opportunità di formazione e lavoro all’interno della casa circondariale “è il modo migliore per attivare un vero processo di cambiamento”.

Le attività della cooperativa si concentrano tra Alessandria e la sua provincia. I progetti sono tanti. Fuga di saporiFragranze di reato è il marchio con cui vengono venduti i cibi realizzati sia internamente che esternamente alla casa di detenzione. La cooperativa ha promosso anche una serie di collaborazioni con piccoli produttori per valorizzare le materie prime lavorate in diverse carceri italiane.

La birra è il cavallo di battaglia dei prodotti Fuga di sapori

La Sbirra, ovvero la birra prodotta con il luppolo coltivato ad Alessandria e gli agrumi della casa circondariale di Siracusa, finanzia il progetto di falegnameria sociale dentro e fuori il carcere. La Skizzata, fatta con la camomilla dell’istituto femminile di Pozzuoli, supporta progetti per contrastare la violenza sulle donne. Tutti gli altri prodotti – il miele Ora d’arnia, i taralli Maresciallo, il panettone Maskalzone, la crema di pistacchio Brigantella, le Sbarrette di cioccolato, l’uovo di Pasqua Pasqualotto, le confetture Formichine – sono venduti alla bottega solidale aperta dalla cooperativa in Corso Roma 52 ad Alessandria.

Dal 2011, attivato all’interno del carcere grazie ad una campagna di crowdfunding, c’è il progetto di agricoltura sociale HOPe – Luppoleto Galeotto, un luppoleto su una superficie di 400 metri quadrati e 300 piante di luppolo italiano. Dai frutti del raccolto si ricavano i luppoli necessari a produrre le birre agricole e sociali di Fuga di sapori, vendute alla bottega o attraverso l’e-commerce della cooperativa.

Il lavoro nel carcere di Alessandria

SocialWood è il progetto di falegnameria sociale nato per promuovere il lavoro al Cantiello e Gaeta. Il laboratorio artigianale coinvolge i detenuti “con l’obiettivo di restituire loro dignità e autonomia, facilitando forme di integrazione sociale”. I lavoratori realizzano mobili e packaging utilizzando principalmente legno di scarto. Nel 2020 è stata aperta anche una falegnameria esterna al carcere, per garantire le attività fuori dalle mura e offrire continuità lavorativa dopo la scarcerazione.

Idee in fuga collabora con altre importanti realtà locali piemontesi come Betel, l’associazione nata attorno alla parrocchia di Sant’Alessandro per aiutare gli anziani, accogliere i migranti in difficoltà, fornire ospitalità e generi di prima necessità ai bisognosi. Uno dei progetti è proprio Casa Betel, un appartamento a spese zero, completamente arredato e confortevole, disponibile per detenuti, ex detenuti e loro familiari.