Un compromesso tra Francia e Germania su H2 e nucleare, mediato dalla Svezia, sblocca la direttiva rinnovabili: ecco cosa prevede.
I 27 Paesi dell’Unione europea hanno ufficialmente inserito l’idrogeno prodotto dal nucleare tra le fonti di energia rinnovabile. Il via libera, con l’inclusione della decisione nella direttiva RED III, è arrivato al Coreper dopo settimane di stallo. La Francia è sempre stata favorevole all’introduzione in direttiva dell’idrogeno prodotto dall’atomo, mentre la Germania era inizialmente contraria, fino alla svolta avvenuta negli ultimi giorni.
Ue, sì all’idrogeno prodotto dal nucleare
È stata la Svezia a proporre una soluzione di compromesso che ha messo d’accordo tutti e 27 i Paesi dell’Unione. La direttiva comunitaria, inserita nel pacchetto Fit for 55, riconosce che “altre fonti di energia senza combustibili fossili contribuiscono a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050”.
Gli Stati membri sono legittimati a usare “fonti energetiche non fossili e combustibili rinnovabili di origine non biologica”, ma a condizione che “consumino una quota limitata di idrogeno o dei suoi derivati prodotti da combustibili fossili e che siano sulla buona strada per raggiungere il livello previsto contributo nazionale”.
Per accelerare la decarbonizzazione e la transizione verso l’indipendenza energetica, la Commissione ha proposto di aumentare al 42,5% (incrementabile al 45%) entro il 2030 la quota vincolante di fonti rinnovabili nel mix dell’UE. La diffusione dei combustibili considerati green come l’idrogeno sarà promossa in particolare nell’industria e nei trasporti.
Le modifiche agli articoli 22a e 22b della direttiva RED III riguardano nello specifico gli impianti di ammoniaca “che richiedono investimenti significativi nel processo produttivo per sostituire l’utilizzo di idrogeno prodotto da steam reforming del metano”. La Commissione fa sapere in una nota che “la necessaria ricostruzione di tali impianti richiederà sforzi importanti da parte degli Stati membri, a seconda delle loro specifiche circostanze nazionali e della struttura del loro approvvigionamento energetico”.
L’idrogeno prodotto dal nucleare nel mix Ue
Ora gli impianti di produzione di energia rinnovabile, come le centrali nucleari per l’idrogeno, saranno considerati di interesse pubblico prevalente. Il raggiungimento del 45% entro il 2030 è fissato da obiettivi vincolanti (il 42% di idrogeno rinnovabile sul consumo totale di idrogeno) e da obiettivi indicativi (un aumento annuo dell’1,6% dell’utilizzo di energie rinnovabili).
Al momento non è chiaro se le nuove modifiche al testo della direttiva richiedano la riapertura dei negoziati con il Parlamento. L’apertura europea sul nucleare non piace agli ambientalisti. Per altro, la spaccatura tra Francia e Germania si ripercuote anche sulla riforma del mercato elettrico, il cosiddetto EMD (Electricity Market Design) sul quale non c’è ancora un accordo tra le parti.
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ultimo aggiornamento: 20 Giugno 2023 16:50