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La Sardegna ha proposto una legge sull’ecocidio: ecco cosa prevede

La spiaggia del Principe di Arzachena in Sardegna

Presentata al Consiglio regionale, la norma vuole “sensibilizzare, prevenire, sanzionare e riparare i danni ambientali gravi, sistemici o irreversibili nel territorio”.

La Sardegna è la prima regione d’Italia a proporre una legge sull’ecocidio. La parola ecocidio (dal greco oikos, casa e dal latino cadere, uccidere) è entrata da pochi anni nell’uso, ma esiste da tempo: il dizionario Treccani, che ha introdotto il termine nel suo dizionario nel 1971, la definisce “opera di consapevole distruzione dell’ambiente naturale”. È contro questo “atto illegale o sconsiderato” (come lo considera l’Unione europea che ha deciso di trasformarlo in un reato vero e proprio) che si schiera apertamente la Sardegna.

Sardegna, legge sull’ecocidio proposta in Consiglio

Il consigliere del Pd Lorenzo Cozzolino ha presentato il 5 giugno scorso una proposta di legge “per la prevenzione e la repressione dell’ecocidio”. Il testo adotta una definizione del reato molto vicina a quella elaborata dagli esperti internazionali: la definizione più diffusa è quella della Stop Ecocide Foundation, scritta nel 2021 da 12 avvocate e avvocati di diverse nazioni.

La proposta di legge arrivata sul tavolo del Consiglio regionale sardo indica espressamente di non avere un intento puramente repressivo. “Si punta, infatti, su una strategia integrata che coniuga sensibilizzazione, prevenzione, vigilanza, educazione, sanzione e riparazione”, si legge nel testo. L’urgenza nasce dallo status particolare della Sardegna, che “con il suo patrimonio naturale, paesaggistico ed ecologico di eccezionale valore, è al tempo stesso custode di biodiversità e territorio fragile, minacciato da attività antropiche spesso aggressive, impatti industriali e fenomeni di inquinamento diffuso o sistemico”.

Cala Goloritzé - Sardegna
Cala Goloritzé in Sardegna

In linea con gli sviluppi del diritto penale internazionale in materia ambientale e con gli obiettivi del Green Deal europeo, la proposta di legge sarda si articola in cinque capi. Il primo è di disposizioni generali: “definisce i principi ispiratori (precauzione, responsabilità, giustizia ecologica) e fornisce una definizione giuridica di ecocidio”. Nel secondo capo sono indicate le misure di sensibilizzazione, prevenzione e controllo. Tra queste spiccano l’educazione nelle scuole e nella cittadinanza, l’obbligo di valutazione preventiva del rischio per i soggetti pubblici e privati che intendono avviare opere e attività impattanti, il rafforzamento del ruolo di vigilanza della Forestale.

Il terzo capo riguarda le sanzioni e azioni legali. La proposta stabilisce sanzioni amministrative per danni ambientali gravi, l’obbligo di ripristino a carico dei responsabili, l’esclusione da appalti e contributi pubblici e la possibilità per la Regione di partecipare ad azioni civili e risarcitorie. Al quarto capo c’è il coordinamento giuridico, che prevede il dovere di segnalazione dei reati ambientali da parte del Corpo forestale e “impegna la Regione a farsi promotrice del riconoscimento dell’ecocidio come reato nel codice penale italiano e nelle normative europee”.

Ecocidio, Sardegna al lavoro sulla legge regionale

Il quinto e ultimo capo individua le coperture finanziarie della legge e istituisce l’Osservatorio regionale per la giustizia ecologica, un ente che “svolgerà attività di monitoraggio e proposta normativa”. “La Sardegna, attraverso questa legge, si propone come regione capofila nella lotta all’ecocidio, rafforzando il proprio ruolo di laboratorio avanzato di sostenibilità, tutela ambientale e legalità”, aggiunge il testo.

“La presente proposta rappresenta un’opportunità storica per dotare la Regione di strumenti efficaci, aggiornati e coerenti per affrontare una delle principali emergenze del nostro tempo. Invitiamo pertanto il Consiglio regionale a esaminarla con attenzione e a sostenerne l’approvazione, nell’interesse delle generazioni presenti e future”.

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ultimo aggiornamento: 26 Giugno 2025 10:30

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