Il progetto si chiama “Avatar School”, parte a ottobre e vuole costruire un metaverso per i giovani che volontariamente non escono più dalla loro stanza.
Da passatempo a strumento fondamentale per aprirsi agli altri: è l’idea di una cooperativa sociale brianzola dove sta nascendo un videogioco che aiuta gli hikikomori. Il progetto di chiama Avatar School ed è realizzato da Gabriola Chetta, biologa e responsabile di Ippocampo, la coop e scuola digitale di Vimercate che si rivolge a chi ha dislessia e difficoltà di apprendimento.
Avatar School: il videogioco aiuta hikikomori
In Italia, soprattutto a seguito della pandemia, si stimano 100mila hikikomori, concentrati per la maggior parte nella fascia di studenti e studentesse. A produrre questo stato di auto-reclusione sono le pressioni e le aspettative della società, l’ansia generata dal confronto con i genitori e la frustrazione nell’avere rapporti diretti con i propri coetanei e con gli adulti.
Lo stato di hikikomori, nato in Giappone ma ormai diffuso in tutto il mondo, è una condizione che porta ad isolarsi nella propria stanza per mesi e mesi mostrando disturbi diversi. L’idea di Avatar School è nata durante il convegno Mal-Essere Digitale organizzato dallo sportello DSA-ADHD dei Beni Comuni di Cinisello Balsamo per elaborare forme di contrasto al malessere adolescenziale e all’abbandono scolastico.
Alla base del videogame c’è la convinzione che la maggior parte degli hikikomori italiani abbia un disturbo dell’apprendimento. “L’intento – spiega Chetta ad Avvenire – è quello di utilizzare un gioco con un avatar che proponga sfide a vari livelli fino ad arrivare ad alcune prove che si trasferiscono fuori dalle mura domestiche”.
Ippocampo è nata dall’associazione MamySostenibile, un gruppo di madri e professioniste che si battono per affrontare queste sfide della crescita. Uno dei progetti è DSApp, un’applicazione dedicata alle diverse strategie di apprendimento, con una visione alternativa rispetto ai disturbi specifici e alla dislessia. “I ragazzi di oggi – racconta Chetta – stanno creando nuove connessioni cerebrali, tutte visive. Per questo pensiamo che ciò che va bene per chi ha disturbi dell’apprendimento oggi possa andare bene per tutti”.
Hikikomori in Italia crescono con DSA
“Essere dislessici – continua Chetta – comporta avere un modo di ragionare fuori dagli schemi, una mente visiva, senza per questo essere meno intelligenti. La persona con DSA elabora le informazioni in maniera olistica, cioè riesce subito a vedere il quadro generale della situazione. Questo porta ad avere grandi potenzialità e grande creatività, ma grosse difficoltà a livello scolastico dove la didattica è tutta strutturata in maniera sequenziale e basata su parole scritte”.
Il progetto pilota di Avatar School partirà a ottobre con dieci ragazzi vicini alla sede di Vimercate. I primi due mesi verranno usati per fare conoscenza e successivamente per delle uscite fuori dal perimetro di casa. “Il nostro compito – conclude Chetta – è trovare un ‘pensiero felice’ che spinga i giovani a esplorare il mondo. Stiamo cercando sponsor per costruire un metaverso ad hoc. In alternativa utilizzeremo Minecraft. Questo progetto sarà replicabile presso altre cooperative sociali, in modo che si riesca a coinvolgere il territorio, la scuola e gli assistenti sociali”.
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ultimo aggiornamento: 10 Luglio 2024 15:46