Nel corso della pandemia, sono incrementati i disturbi del sonno dei giovani, i quali hanno trascorso molte ore davanti agli schermi di PC, smartphone e tablet.

La pandemia di Covid-19 ha portato molti cambiamenti nella nostra vita quotidiana, tra cui l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi. Questa nuova normalità ha generato effetti negativi sulla salute dei nostri giovani, in particolare sul loro sonno. Secondo uno studio recente – pubblicato sulla rivista scientifica Sleep Medicine e coordinato dall’Ospedale Bambin Gesù con l’Università La Sapienza e a quella di Tor Vergata– i disturbi del sonno sono aumentati, tra i giovani, durante l’emergenza sanitaria globale. Scopriamo insieme quali sono le cause di questi problemi e come affrontarli al meglio.

Covid, pandemia e riposo: cosa è cambiato

Il COVID-19 ha messo a dura prova la salute mentale e fisica di molte persone, in particolare dei giovani. L’impatto della pandemia sul sonno è stato uno degli effetti più evidenti sulla salute della popolazione.

Il sonno svolge un ruolo fondamentale per il nostro benessere psicofisico, in quanto aiuta corpo e mente a rigenerarsi dopo una lunga giornata di studio e/o lavoro. Tuttavia, la pandemia ha generato numerosi problemi legati al modo in cui dormiamo.

Molti esperti sostengono che l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi sia una delle cause principali dei disturbi del sonno durante la pandemia. Passare troppo tempo sui dispositivi digitali, infatti, può influire negativamente sulla qualità del sonno.

Ragazzo che usa lo smartphone
Ragazzo che usa lo smartphone

I cambiamenti nella routine quotidiana – causati dalla quarantena e dal distanziamento sociale – hanno alterato il ritmo circadiano naturale dell’organismo, rendendo difficile l’addormentamento o il mantenere un sonno profondo durante la notte.

Per affrontare questi problemi è importante adottare alcune buone abitudini: ad esempio, limitare il tempo trascorso sugli schermi prima di dormire e andare a letto sempre alla stessa ora. Lo stesso vale anche per l’orario in cui ci si sveglia al mattino.

Lo studio pubblicato su Sleep Medicine

La pandemia, dunque, ha influito notevolmente sulla vita di tutti, in particolare dei giovani. Con il lockdown e le scuole chiuse, molti ragazzi hanno trascorso molte ore al giorno davanti ai loro schermi.

Quali sono stati gli effetti su questi giovani? Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Sleep Medicine – coordinato dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma, Tor Vergata e La Sapienza – ha rilevato un aumento dei disturbi del sonno tra i giovani durante la pandemia.

Bambino addormentatosi davanti al PC
Bambino addormentatosi davanti al PC

Lo studio rileva che, durante la pandemia, le restrizioni adottate hanno causato un notevole aumento dell’uso dei dispositivi elettronici tra i minori, con un aumento del tempo trascorso davanti a uno schermo di oltre il triplo per motivi scolastici che ha coinvolto il 72% dei minori. L’utilizzo di dispositivi elettronici per attività ricreative è aumentato del 49,7% dei ragazzi.

Il 30% del campione ha mostrato un aumento del tempo di esposizione ai dispositivi durante la serata, il che ha causato un incremento del 50% dei problemi del sonno rispetto al periodo pre-pandemia. Per valutare le abitudini relative al sonno dei bambini e degli adolescenti, è stato utilizzato il questionario Sleep Disturbance Scale for Children in cui sono contenute 26 specifiche domande.

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ultimo aggiornamento: 30-05-2023


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