L’energia idroelettrica è una delle più importanti risorse del nostro Paese e non solo. Come molti sapranno rientra, insieme all’energia solare, a quella eolica e a quella geotermica, nella categoria delle cosiddette energie da fonti rinnovabili.
L’energia idroelettrica è una soluzione “green” e flessibile e, data la sua notevole importanza per il sistema energetico nazionale, può essere interessante saperne qualcosa di più.
Di seguito, quindi, rispondiamo ad alcune delle domande più interessanti e curiose su quella che viene considerata come un pilastro della cosiddetta transizione energetica, ovvero il passaggio da un sistema energetico basato su fonti fossili (carbone, gas naturale e petrolio) a un sistema che invece sfrutta fonti di energia rinnovabili come l’acqua, il sole, il vento.
Cos’è e come si genera l’energia idroelettrica?
Usando una terminologia piuttosto concreta possiamo definire l’energia idroelettrica come una forma di energia che viene ottenuta sfruttando il movimento dell’acqua (il suffisso idro- deriva dal greco hýdōr, che significa appunto “acqua”).
Più tecnicamente, invece, è una forma di energia basata sulla trasformazione dell’energia potenziale dell’acqua in energia cinetica; quest’ultima, tramite turbine e alternatori, sarà trasformata in energia elettrica che sarà immessa nella rete di distribuzione nazionale.
Nella pratica, l’acqua di fiumi o laghi viene raccolta in un bacino, naturale o artificiale, spesso ricorrendo alla costruzione di una diga. Al momento opportuno l’acqua del bacino viene fatta scendere attraverso apposite condotte e metterà in funzione delle turbine collegate a generatori elettrici.
Perché l’energia idroelettrica è considerata una soluzione “green”?
L’energia idroelettrica rientra tra le cosiddette energie green. In effetti, il processo, descritto in precedenza, che porta alla produzione di energia elettrica è meccanico e, di conseguenza, non si ha alcuna produzione di emissioni inquinanti.
L’energia idroelettrica è anche un’energia rinnovabile o, se vogliamo essere più pignoli, un’energia che deriva da una fonte rinnovabile, l’acqua, una risorsa naturale che si rigenera continuamente attraverso il ciclo idrologico (evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione, scorrimento e flusso sotterraneo).
Quante sono in Italia le centrali idroelettriche? E dove si trovano?
Gli impianti che producono l’energia elettrica sono chiamati centrali idroelettriche. Nel nostro Paese ce ne sono quasi 5.000 e si trovano perlopiù nelle regioni settentrionali, in particolare in Piemonte (più di 1.000), in Trentino-Alto Adige, in Lombardia e in Veneto.
Sono stati costruiti impianti idroelettrici anche nelle regioni del Centro, in quelle meridionali e nelle isole, ma la loro diffusione è minore.
La maggiore presenza di impianti nelle regioni del Nord è dovuta al fatto che questi territori sono particolarmente adatti alla produzione di energia elettrica grazie alla maggiore presenza di montagne, fiumi, laghi e forti dislivelli che consentono di sfruttare in modo ottimale la forza di gravità.
Per la cronaca, la prima centrale idroelettrica italiana fu inaugurata il 4 luglio 1892 a Tivoli ed era alimentata da una cascata che si trovava lungo il corso del fiume Aniene.
Attualmente, il più grande impianto idroelettrico d’Italia si trova in Piemonte, a Entracque, in provincia di Cuneo; è intitolato a Luigi Einaudi.
Il ruolo dell’idroelettrico in Italia e nel mondo
Nel nostro Paese, l’energia idroelettrica rappresenta circa il 15% della produzione di elettricità. A livello globale, circa il 17% dell’elettricità prodotta proviene da centrali idroelettriche, ma vi sono Paesi, come Paraguay, Norvegia e Kyrgyzstan, che coprono oltre il 90% del loro fabbisogno energetico proprio grazie all’idroelettrico.
* Fonti:
https://artingegneria.com/6-curiosita-sullenergia-idroelettrica-2/
https://www.geopop.it/centrali-idroelettriche-italia-quante-dove-sono-quanta-energia-producono
