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Pagare in contanti fino a 10.000€? Ora si può, ma scatta la maxi imposta che non ti aspetti

Tutti i dettagli sulla tassa sui pagamenti in contanti

Nel corso dell’esame della Legge di Bilancio 2026, un emendamento ha riacceso il dibattito politico e sociale proponendo un aumento significativo del limite per l’utilizzo del denaro contante in Italia, portandolo da 5.000 a 10.000 euro. Questa misura, che riflette un orientamento più permissivo dell’attuale esecutivo guidato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, introduce però un elemento innovativo e controverso: l’applicazione di una tassa fissa di 500 euro per ogni pagamento in contanti effettuato oltre i 5.000 euro e fino al nuovo tetto di 10.000 euro.

Tassa sui pagamenti in contanti - leonardo.it

La nuova soglia per i pagamenti in contanti e la tassa di 500 euro

La proposta, inserita come emendamento alla manovra finanziaria, rappresenta un cambiamento importante rispetto alle regole vigenti. Fino ad oggi, infatti, il limite massimo per i pagamenti in contanti era stato innalzato a 5.000 euro dalla Legge di Bilancio 2023, un provvedimento che aveva già suscitato reazioni contrastanti. 

Tuttavia, la novità più rilevante consiste nell’introduzione di una tassa, tecnicamente un’imposta di bollo, che si applicherà obbligatoriamente sui pagamenti in contanti superiori ai 5.000 euro, fino al nuovo limite. La cifra proposta di 500 euro è tutt’altro che simbolica e potrebbe incidere in modo significativo sulle transazioni di importo elevato, ponendo un freno all’uso del contante oltre questa soglia e incentivando l’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili.

Questa misura si inserisce in un contesto di politica fiscale più ampio, dove il governo Meloni sta affrontando complesse trattative parlamentari per assicurare coperture finanziarie alla manovra, che include anche interventi su Irpef, pensioni, incentivi alle imprese e gestione del sistema tributario.

Aumento della tassa sui pagamenti in contanti: cosa cambia - leonardo.it

Il Governo ha impostato la legge di Bilancio 2026 con l’obiettivo di consolidare la stabilità dei conti pubblici, pur mantenendo misure di sostegno al ceto medio e alle imprese. Tra le novità più rilevanti della manovra vi sono il taglio dell’Irpef per i redditi medi, la revisione degli scaglioni, la gestione delle pensioni con un aumento graduale dell’età pensionabile, e la riforma degli incentivi per la transizione digitale e energetica delle imprese.

In questo quadro, la decisione di modificare le regole sull’uso del contante e di introdurre una tassa fissa per i pagamenti sopra i 5.000 euro riflette la volontà del governo di bilanciare una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle valute liquide con la necessità di combattere l’evasione fiscale e migliorare la tracciabilità delle transazioni finanziarie.

Il viceministro Maurizio Leo ha ribadito che la manovra punta a garantire un equilibrio tra crescita economica e rigore fiscale, mettendo al centro il sostegno al ceto medio e alle imprese, pur mantenendo controlli rigorosi contro le forme di economia sommersa.

Impatto e reazioni sociali alla tassa sui pagamenti in contanti elevati

L’introduzione di una tassa di 500 euro per i pagamenti in contanti oltre i 5.000 euro ha suscitato immediatamente un acceso dibattito tra operatori economici, associazioni di categoria e cittadini. Molti temono che questa misura possa penalizzare le transazioni legittime, in particolare nel settore degli affitti brevi, del commercio al dettaglio e delle compravendite di beni di valore.

D’altra parte, il governo si è mostrato fermo nel sottolineare come l’imposta non sia un semplice balzello, ma uno strumento per scoraggiare l’utilizzo eccessivo del contante, spesso collegato a fenomeni di evasione e riciclaggio. L’obiettivo dichiarato è incrementare la trasparenza fiscale e favorire l’adozione di metodi di pagamento elettronici, che garantiscono una maggiore tracciabilità e sicurezza per le transazioni.

Questa decisione si inserisce in un contesto europeo e internazionale dove la lotta al denaro contante è un tema centrale nelle politiche di contrasto all’economia sommersa e al finanziamento illecito. 

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ultimo aggiornamento: 10 Dicembre 2025 7:01

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