Le norme vigenti offrono diverse opzioni di uscita anticipata, ma con specifiche condizioni e scadenze da rispettare. Le misure più rilevanti per chi ambisce a una pensione anticipata nel 2026 sono legate allo scivolo pensionistico per lavori usuranti, mentre altre opzioni, come Opzione Donna, risultano ormai sospese o limitate.
Chi ha maturato una carriera di almeno 35 anni di contribuzione può accedere alla pensione anticipata in modo agevolato solo se rientra nelle categorie di lavoratori usuranti. A differenza di altre possibilità pensionistiche, come la pensione di vecchiaia o l’Ape sociale, che prevedono generalmente requisiti più stringenti o finestre di uscita più lunghe, il cosiddetto scivolo per lavori usuranti consente una partenza più rapida, purché siano soddisfatti precisi requisiti anagrafici e contributivi.
Per accedere a questa misura nel 2026, è indispensabile aver almeno 61 anni e 7 mesi di età e raggiungere la quota 97,6, che si calcola sommando l’età anagrafica e gli anni di contributi versati. In questo caso, i 35 anni di contributi rappresentano la soglia minima di versamenti necessari.
La presentazione della domanda di certificazione del diritto alla pensione usuranti è un passaggio fondamentale e deve essere effettuata con largo anticipo: per chi intende andare in pensione nel 2026, il termine per la domanda è fissato al primo maggio 2026. Presentarla in ritardo comporta la penalizzazione di un ritardo nella decorrenza del trattamento pensionistico, che può variare da 1 a 3 mesi a seconda dei giorni di ritardo.
Chi sono i lavoratori usuranti e quali mansioni sono incluse
La definizione di lavoro usurante è stabilita dal Decreto Legislativo n. 67/2011 e successive integrazioni, con una lista dettagliata di attività lavorative particolarmente gravose e rischiose. Tra queste rientrano:
- Addetti allo smaltimento dell’amianto;
- Lavoratori in gallerie, miniere o cave;
- Addetti a lavori in cassoni ad aria compressa e palombari;
- Lavori eseguiti ad alte temperature;
- Attività in spazi ristretti, come costruzione e manutenzione navale;
- Operai della linea catena;
- Lavoratori notturni con almeno 78 notti lavorate all’anno;
- Autisti di mezzi di trasporto pubblico con più di 9 posti.
Per poter usufruire dello scivolo pensionistico, è necessario aver svolto queste attività per almeno la metà della vita lavorativa o almeno 7 anni negli ultimi 10 anni prima del pensionamento.

Oltre allo scivolo per i lavori usuranti, chi ha 35 anni di contributi può valutare altre possibilità di pensionamento, anche se con requisiti più stringenti o condizioni diverse:
- Pensione di vecchiaia: rimangono in vigore i requisiti di età a 67 anni con almeno 20 anni di contributi per lavoratori con contribuzione antecedente al 1996, e 71 anni per chi ha contribuzioni successive, senza finestre di uscita;
- Ape sociale: misura confermata nel 2025 che consente l’uscita anticipata a 63 anni e 5 mesi con requisiti contributivi che variano da 30 a 36 anni in base alle categorie di lavoratori, inclusi quelli impiegati in attività gravose;
- Pensione anticipata contributiva: per chi non ha contributi anteriori al 1996, con almeno 20 anni di contributi e 64 anni di età, con la possibilità di integrare la rendita del fondo pensione per superare la soglia minima di accesso;
- Quota 103: opzione confermata per il 2025, con uscita a 62 anni di età e 41 anni di contributi, con assegno calcolato interamente con metodo contributivo.
Va ricordato che la misura di Opzione Donna è stata sostanzialmente sospesa per il futuro, sebbene si confermi per il 2025 con condizioni particolari e finestre di uscita di 12-18 mesi. Questa misura permette alle lavoratrici con 35 anni di contributi e almeno 61 anni di età (con riduzioni se madri o caregiver) di andare in pensione anticipatamente.