A partire dal 2035, sarà possibile guidare solo auto elettriche, con la conseguente rimozione definitiva dei veicoli dotati di sistemi a combustione.

In pratica, le vetture a benzina, diesel, GPL e metano, ma anche quelle ibride, verranno considerate fuorilegge. Tuttavia, le cosiddette auto miste potranno circolare se immatricolate prima dell’anno menzionato. Ed è forse questa l’unica vera deroga di una normativa che fa già discutere e che potrebbe ancora subire cambiamenti nel corso dei prossimi anni.

Cosa c’è da sapere per evitare di andare incontro a situazioni critiche? Ormai sembra ben chiaro che la transizione energetica possa essere considerata inarrestabile. Molti automobilisti credono che sia troppo presto per una misura così radicale, eppure la fase di passaggio va avanti da molto tempo e la decarbonizzazione risulta essenziale per salvaguardare il nostro pianeta. Ecco cinque cose da sapere in merito al passaggio definitivo ai veicoli a zero emissioni.

1. Cosa succederà a partire dal 2035

Per muoversi con maggiore serenità e ottimismo, bisogna prima di tutto sapere cosa accadrà a partire dal 2035. A partire da quell’anno, gli automobilisti non potranno più immatricolare vetture con le alimentazioni classiche. L’Unione Europea ha approvato questa legge con 340 voti favorevoli, 279 contro e 21 astensioni. In Italia, a partire dal Governo, le critiche non mancano assolutamente, con il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini che ha parlato di una decisione folle e senza senso.

Ad oggi, si può tranquillamente confermare un addio ai motori endotermici. Come detto in precedenza, ogni vettura alimentata a combustione non potrà essere immatricolata dal 2035, ma solo quelle con motori elettrici e con sistemi di carburazione a idrogeno e biologici. Ancora più stringenti sono le normative collegate agli autobus, che potranno circolare in città dal 2030 solo con propulsori a zero emissioni. Inoltre, mezzi estremamente pesanti come camion e Tir sono obbligati a far diminuire le loro emissioni oltre il 90% prima e non oltre il 2040.

Auto elettrica in ricarica

2. Un progetto davvero ambizioso

La scelta dell’Unione Europea di abolire i motori a combustione non è stata intrapresa per motivi casuali. Si sa bene quanto il riscaldamento globale nasconda numerose insidie per la salvaguardia del pianeta. Di conseguenza, ogni misura viene concepita per fronteggiare al meglio un problema molto importante. Inoltre, non va lasciato in secondo piano un progetto molto importante, denominato Fit for 55.

Questo piano è stato portato avanti proprio dall’UE allo scopo di favorire la transizione ecologica. Oltre all’addio alle vetture non elettriche, un altro proposito è quello di dire addio a qualsiasi emissione di anidride carbonica dai tubi di scappamento, sempre per il 2035. Non mancheranno comunque tappe intermedie da tenere in seria considerazione: infatti, nel 2026, la Commissione analizzerà la situazione e valuterà possibili modifiche sulle regole da inserire.

3. Italia, un Paese ancora arretrato nelle vetture elettriche

Nonostante manchi solo poco più di un decennio all’uso esclusivo delle auto elettriche, il nostro Paese sembra quasi non rendersene conto. Infatti, l’Italia continua a immatricolare veicoli a benzina e gasolio senza alcuna sosta. Le due modalità di combustione superano il 45% del totale, mentre i veicoli a zero emissioni sono pari solo al 2,5%. Una buona crescita riguarda l’uso di vetture con motori mild-hybrid, ibridi e plug-in, ossia con un piccolo motore elettrico, con un propulsore da ricaricare in frenata o a un’apposita presa.

A tutto ciò, tocca aggiungere anche la scarsa diffusione delle colonnine ricarica auto a livello nazionale. I primi mesi del 2023 non hanno fatto segnare particolari inversioni di tendenza, con le stazioni di ricarica frequenti solo all’interno delle grandi città e, spesso, con la necessità di percorrere oltre 30 chilometri per trovarne una. Oggi possiamo contare su poco più di 36 mila punti di ricarica in tutta Italia, solo 500 delle quali a ricarica rapida. La situazione, se messa a confronto con gli altri principali Paesi europei, non è delle più rosee.

4. Il proposito di uniformare il nostro Paese all’Unione Europea sull’elettrico

Ormai il tempo stringe per l’Italia e non bisogna più tirarsi indietro. Chi deve sostenere lunghi viaggi, che siano per motivi personali o professionali, deve avere la possibilità di guidare una vettura elettrica. Non ci si può limitare a effettuare la ricarica a domicilio durante le ore notturne: l’esigenza di non restare a secco da un momento all’altro può essere avvertita in qualsiasi momento.

In un panorama sempre più contraddistinto dalle emissioni zero, il nostro Paese deve fare la propria parte. E l’inversione di tendenza inizia a essere notata. Si parla dell’installazione di oltre 20 mila colonnine di ultima generazione per il 2026, con una spesa di poco inferiore ai 750 milioni di euro. Le aziende di settore vogliono investire non poco anche per quanto riguarda l’ambito privato, con realtà del calibro di Enel, Eni, Ewiwa, Electra e persino Tesla che non hanno alcuna intenzione di fermarsi.

5. Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche

Un’altra informazione che va senz’altro approfondita in merito all’acquisto di auto elettriche riguarda gli incentivi che saranno introdotti. Ogni anno, il Governo italiano investe somme di denaro sempre più ingenti per ridurre al minimo l’impatto ambientale derivante dal settore automobilistico. Tuttavia, i 630 milioni di euro del bonus governativo del 2023 sono suddivisi quasi in maniera equa tra le vetture elettriche, le ibride plug-in e quelle miste.

Non si sa ancora come si muoverà l’esecutivo nostrano nel corso dei prossimi anni. Infatti, come accennato nelle righe precedenti, una parte della maggioranza non ha assolutamente celato il proprio malcontento per regole europee considerate troppo drastiche. Dall’altra parte, altre figure di spicco, come ad esempio Antonio Tajani, sembrano pronte a fare un passo decisivo verso l’addio alla combustione e l’introduzione definitiva dell’elettrico su larga scala. Di sicuro, non mancheranno gli aggiornamenti interessanti per i prossimi anni.

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ultimo aggiornamento: 06-09-2023


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