Quando si arreda casa si potrebbe essere tentati di lasciare la scelta delle lampade interne all’ultimo, tra quelle che riguardano dettagli secondari dell’organizzazione o del restyling degli ambienti domestici.
È un errore: lampade e punti luce hanno un ruolo importantissimo in casa, quello di rendere più funzionali, vivibili e accoglienti le varie stanze, ed è per questo che si dovrebbe progettare attentamente e fin da subito l’illuminazione interna. Qui di seguito proveremo a capire meglio come farlo e che lampade interne scegliere tra le migliori proposte di Tecnomat.it e altri siti simili.
Come progettare l’illuminazione interna della propria casa: consigli e ispirazioni
Per progettare l’illuminazione interna della propria abitazione come farebbe un vero professionista occorre tenere conto di diversi fattori: le differenze strutturali e funzionali che esistono tra le diverse stanze, la necessità di illuminare un certo oggetto o di ottenere un certo effetto tramite l’illuminazione, lo stile abitativo e persino le abitudini di chi vive in casa.
In via del tutto generale vale la regola di abbinare in ogni stanza tre fonti di luce differenti: una luce diffusa che illumini in maniera uniforme l’intera stanza, una luce direzionale da accendere a seconda delle esigenze specifiche o per scandire e organizzare gli spazi all’interno del singolo ambiente e una luce d’atmosfera che, come suggerisce la stessa espressione, ha il compito più estetico che funzionale di rendere la stanza più gradevole e accogliente.
In cucina si potrebbe optare così per una plafoniera che illumini in maniera chiara e uniforme la stanza, associata a faretti incassati o montati su barre ed eventualmente orientabili che facciano più luce sul piano cottura e a strisce a LED che illuminino pensili e cassetti. Nella zona living un lampadario a sospensione può essere la scelta perfetta come fonte di luce principale, soprattutto se abbinato a una lampada da terra posizionata vicino al divano in modo da ricreare una zona relax o una zona lettura. In camera da letto, dove la priorità è rendere l’ambiente rilassante tanto da conciliare il sonno, meglio optare per lampade d’atmosfera come le classiche abat jour – ormai disponibili anche con un design più moderno e minimalista – o i più contemporanei applique.
L’esempio appena fatto, su come l’illuminazione della camera da letto vada pensata perché sia in grado di conciliare il riposo, è funzionale a citare un altro aspetto fondamentale di cui tenere conto nella progettazione dell’illuminazione domestica e nella scelta delle lampade interne: il colore della luce.
In ambienti come il living o la zona notte, per ricreare un senso di calore e coinvolgimento, l’ideale è optare per delle luci calde (tra i 2700 e i 3000 gradi K, per avere una scala di riferimento) che favoriscono il relax. In una stanza che funge da studio o nei ripostigli e negli ambienti di servizio meglio optare, invece, per la luce fredda (5000-6000 gradi K) che assicura più nitidezza e di cogliere anche i più piccoli particolari degli oggetti che si hanno davanti. La luce naturale (4000 gradi K) è, infine, quella che altera meno i colori e per questo è l’ideale per il bagno o gli altri angoli di casa in cui si svolgono attività come quelle che riguardano la cura del corpo. Tra le lampade per interni più moderne che ne sono, comunque, di dotate di sistemi CCT o RGB che permettono di scegliere di volta in volta il colore della luce che si desidera.
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ultimo aggiornamento: 20 Novembre 2024 9:18