Joao Vale e Azevedo: “L’inflazione è sottostimata e non ci sono strategie valide all’orizzonte”.

In un articolo apparso su The Wall Street Journal il 29 dicembre 2021 dal titolo Covid-19, Inflation Make a Mess Out of Predictions si legge che ogni anno il Forum Economico Mondiale si rivolge a un gruppo di esperti, tra i quali leader politici, personalità del mondo accademico e dell’imprenditoria, per avere una previsione dell’andamento futuro dell’economia e per indicare i principali rischi per l’anno successivo. Così come nel 2020 nessuno degli interpellati aveva indicato tra i rischi una possibile pandemia, nel 2021 nessuno ha inserito nella lista l’inflazione, nonostante da tempo essa affligga diverse economie e continuerà di certo a farlo anche nel corso del 2022.

Un impiegato al lavoro digitale

Il caso del Forum ci porta a credere che le nostre percezioni del rischio siano ingannevoli, perché non sono in grado di tener conto di minacce che nessuno aveva immaginato e che forse era impossibile prevedere. È pur vero che in una situazione di incertezza, come quella attuale, è di certo difficile fare delle previsioni economiche attendibili, ma si dovrebbe innanzitutto iniziare ad abbandonare le vecchie convinzioni e gli schemi distorti del passato e avere l’umiltà e la volontà di trovare nuovi modelli di riferimento.

Allo scopo di approfondire tale argomento, abbiamo intervistato Joao Vale e Azevedo, tra i massimi esperti di finanza internazionale e Chairman di Kunst Global, una equity firm europea, con base a Londra, Ginevra e Lussemburgo, che effettua investimenti in diversi settori, dall’energia alle telecomunicazioni, dalla moda all’intrattenimento e nel capitale di acquisizione e sviluppo, che è stato tra i pochi ad aver correttamente predetto, lo scorso anno, che il 2022 sarebbe stato un anno caratterizzato ancora dall’incertezza e dalla pandemia.

Cosa dobbiamo aspettarci per il 2022?

Il presidente Joao Vale e Azevedo: “L’anno scorso, mentre i governi di tutto il mondo si dicevano certi che il 2021 avrebbe segnato l’anno della rinascita, sono stato tra i pochi a esprimere dei dubbi al riguardo. Avrei preferito sbagliarmi, ma una serie di fattori fanno sì che le mie previsioni per il 2022 continuino a essere negative”.

A quali fattori si riferisce?

Il presidente Joao Vale e Azevedo: “Per prima cosa l’inflazione, che sta correndo sia negli USA che in molti stati europei, e che secondo me è addirittura sottostimata. Non siamo ai livelli degli anni ’70-’80, ma a quei tempi ai Governi per far fronte a crisi di questo tipo bastava stampare moneta. Ora quella strategia non può piu’ essere utilizzata e non mi sembra che all’orizzonte se ne intravedano altre”.

“Il secondo problema – ha proseguito Joao Vale e Azevedo – riguarda la cosiddetta crisi delle materie prime; e il terzo, e forse più importante problema, è quello relativo al prezzo dell’energia. Rispetto a tali problemi, possiamo affermare che la politica attuale manca di visione a lungo termine. I politici sono legati a cicli elettorali molto ravvicinati, mentre nella situazione in cui siamo servirebbero decisioni molto difficili e misure che necessitano di anni di implementazione per dare buoni risultati. Così gestire le sfide del giorno d’oggi diventa praticamente impossibile”.

La situazione attuale sembra davvero preoccupante. Ma le chiediamo, in chiusura, di darci almeno una nota di speranza.

Il presidente Joao Vale e Azevedo: “A causa degli ultimi due anni, le persone sono piu’ consapevoli di far parte di una comunità. Il fatto che abbiamo avuto minori occasioni di interazione ha fatto sì che ora siamo piu’ consapevoli del valore di quelle interazioni, e probabilmente anche della vita umana. Siamo una comunità piu’ forte. Le sfide che ci attendono sono difficilissime, ma noi siamo molto piu’ preparati ad affrontarle”.

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ultimo aggiornamento: 15-02-2022


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