Giuseppe Condorelli è l’amministratore delegato dell’omonima azienda dolciaria, nonché figlio del fondatore. Scopriamo la sua biografia.

Figlio di Francesco Condorelli, Giuseppe Condorelli è colui che, insieme alla sorella Gloria, ha ereditato l’azienda di famiglia. Legato alle tradizioni e alla sua Sicilia, l’imprenditore è noto anche per la sua battaglia contro il pizzo. Scopriamo insieme la sua vita, tra biografia e carriera.

Chi è Giuseppe Condorelli: la biografia

Giuseppe Condorelli è il figlio di Antonino Francesco Palmino Condorelli, colui che ha creato l’omonimo torroncino famoso in tutto il mondo. Classe 1967, dopo la morte del genitore avvenuta nel 2003, ha preso le redini dell’azienda dolciaria insieme alla sorella Gloria: lui è amministratore delegato, mentre lei si occupa della rete di negozi per la vendita diretta e gestisce uno shop tutto suo.

L’azienda Condorelli è nata nel 1933 per volere di Francesco e, ad oggi, trasforma ogni giorno settemila chili di mandorle in 15 mila chili di torrone morbido ricoperto con sette glasse diverse. Non solo gli iconici torroncini: attualmente il brand produce anche pasticcini artigianali, latte di mandorla, caramelle gelèe, creme, marmellate, panettoni, dolci di marzapane e molto altro ancora.

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Studiavo e nel frattempo accompagnavo mio padre alle fiere. Sono entrato in azienda all’età di 19 anni, mentre continuavo gli studi, e nel corso degli anni ho maturato esperienza nelle aree strategiche del commercio: le vendite, il marketing, la produzione e anche l’ambito finanziario“, ha dichiarato Giuseppe a Il Giornale.

Una passione, quella per l’azienda di famiglia e per la Sicilia, che gli ha trasmesso suo padre, un uomo umile e dai grandi valori. Non a caso, Giuseppe e Gloria, dopo la sua morte, hanno aperto in suo onore la Fondazione Francesco Condorelli. Questa ha come obiettivi la “formazione dei giovani nel settore artigianale dolciario, la divulgazione della cultura nelle imprese, la qualificazione delle aziende artigiane del dolciario e la creazione di un distretto produttivo che valorizzi i prodotti tipici della zona etnea e di tutta l’isola“.

L’azienda Condorelli, al 2021, vanta 65 dipendenti fissi, 40 stagionali e 96 agenti che coprono tutto il territorio nazionale.

La ribellione al pizzo di Giuseppe Condorelli

La prima volta che le organizzazioni criminali si sono rivolte alla famiglia Condorelli per chiedere il pizzo era il 1998. Il ‘Cavalier’ Francesco era ancora vivo e Giuseppe ricevette una telefonata in cui gli chiedevano 100 milioni di vecchie lire per non “saltare in aria“. L’imprenditore riagganciò il telefono, guardò il padre e gli disse che sarebbe andato a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. Condorelli senior rispose: “Vengo con te“. Dopo un mese, i responsabili vennero rintracciati e arrestati. Fino al 2019 non è successo più nulla, poi la mafia è tornata a bussare alla loro porta.

Una bottiglia incendiaria con un messaggio in pieno stile mafioso: ‘Trovati un amico buono, altrimenti ti facciamo saltare in aria’. È stato due anni fa, sono andato subito a denunciare, finora ne avevo solo parlato con mia moglie, neanche i nostri figli sapevano nulla“, ha dichiarato Giuseppe a Il Fatto Quotidiano nel 2021. Anche questa volta, i delinquenti sono stati arrestati, ben 40 persone, e la denuncia di Condorelli ha portato le forze dell’ordine a sgominare tre gruppi criminali.

Dopo due anni di inquietudine, la famiglia proprietaria dell’azienda dolciaria può tirare un sospiro di sollievo. “Non posso tollerare che si cerchi di drenare risorse a chi lavora e distribuisce ricchezza nel territorio. Così viene meno il concetto stesso di libertà d’impresa“, ha dichiarato l’imprenditore.

4 curiosità su Giuseppe Condorelli

– Il 2 ottobre del 2017 Giuseppe Condorelli ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Cavaliere del lavoro.

– Nel 2017 è stato protagonista di una puntata del docureality Boss in incognito, in onda su Rai2.

– È sposato e ha due figli, un maschio e una femmina.

– Il famoso torroncino Condorelli è nato grazie ad un’intuizione del fondatore Francesco: “Una sera in Piemonte a casa di amici si finì la cena con del torrone: dividerlo per tutti fu complicato. Così ebbe l’idea del pezzo monodose e più morbido. […] Il salto vero e proprio però fu dopo un azzardo con Domenica In. Mio padre era amico di Pippo Baudo che conduceva la trasmissione. Fu proprio Baudo a suggerirgli di andare a Roma e di parlare con l’agenzia per uno spazio pubblicitario. Fu una spesa di non poco conto, un azzardo, ma l’anno dopo la produzione raddoppiò“, spiegò a Il Fatto Quotidiano.

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ultimo aggiornamento: 11-05-2021


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