Che cos’è la Blue Economy e quale ruolo svolge, sul piano della sostenibilità, per quel che concerne l’economia degli oceani.
La blue economy è un concetto che si basa sullo sfruttamento sostenibile, nonché sull’innovazione e la gestione del nostro oceano e delle sue importanti risorse. Ecco come tale economia viaggia sul piano della sostenibilità.
Blue Economy: che cos’è
Nel vecchio modello business-as-usual, le nazioni organizzano le loro economie oceaniche mediante lo sfruttamento delle risorse marine, come il trasporto marittimo, la pesca commerciale e lo sviluppo di petrolio, gas e minerali.
Spesso non prestano adeguata attenzione all’effetto di queste attività sulla salute o sulla produttività delle stesse risorse e degli ecosistemi oceanici. Il concetto di “economia blu” fornisce una visione più olistica che abbraccia la crescita economica, qualora sia sostenibile e non dannosa. Simile alla green economy, la blue economy stabilisce un alto livello di armonia tra benessere umano, equità sociale e sostenibilità ambientale.
Il valore dell’economia oceanica
L’economia oceanica mondiale ha un valore di circa 1,5 trilioni di dollari all’anno e, per questo, è la settima economia più grande del mondo. È destinata a raddoppiare entro il 2030 a 3 trilioni di dollari. Il valore totale delle risorse oceaniche (come capitale naturale) è stato stimato in 24 trilioni di dollari.
I piccoli stati insulari, rispetto alla loro estensione terrestre, hanno a loro disposizione vaste risorse oceaniche, che rappresentano un’enorme opportunità per aumentare la loro crescita economica e affrontare la disoccupazione, l’insicurezza alimentare e la povertà. Eppure hanno anche molto da perdere a causa del degrado delle risorse marine.
Un percorso, quello della blue economy che, affiancato a quello della green, può essere utile per tenere sotto controllo i cambiamenti climatici che attanagliano il globo. D’altronde, è bene ricordare che gli scienziati hanno lanciato l’allarme sul clima: una volta che la situazione climatica sfuggirà totalmente di mano, si metterà in moto una catena di disastri sempre più devastanti.
Rischiamo di perdere il 90% dei coralli in tutto il mondo nei prossimi 30 anni se le temperature continuano a salire al ritmo attuale. Ciò minaccerà il cibo e i mezzi di sussistenza di oltre mezzo miliardo di persone.
Molti esperti avvertono, inoltre, che nei prossimi 30 anni potrebbe esserci più plastica che pesci nei nostri oceani, se non verranno intraprese azioni significative per mitigare questo imminente disastro. Inoltre, le case e le imprese saranno a rischio, poiché l’innalzamento del livello del mare rappresenta una minaccia significativa per le città costiere di tutto il mondo.
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ultimo aggiornamento: 13 Dicembre 2022 11:18