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Cos’è il testamento olografo e come si scrive

Firma su testamento

A cosa serve il testamento olografo, come si scrive e quali sono i requisiti di validità di tale modello: tutto quello che c’è da sapere.

Il testamento olografo è una delle forme testamentarie più semplici e diffuse, disciplinata dall’ordinamento giuridico italiano. Si tratta di un documento redatto direttamente dal testatore, il quale non ha bisogno, dunque, di un notaio o di testimoni, a condizione che rispetti determinati requisiti di validità. Scopriamo, nel dettaglio, cosa c’è da sapere in merito alla stesura di tale documento e quali sono gli aspetti negativi e positivi dello stesso.

Cos’è il testamento olografo

Il testamento olografo ha come scopo principale quello di garantire la volontà del testatore in merito alla distribuzione del proprio patrimonio dopo la morte, rappresentando, nei fatti, un metodo semplice per disporre delle proprie sostanze.

Inoltre, il testamento olografo permette di esprimere disposizioni patrimoniali, ma anche di natura personale, ad esempio il riconoscimento di un figlio o la nomina di un esecutore testamentario. Affinché un testamento olografo sia considerato valido, deve rispettare alcuni requisiti molto importanti.

Per prima cosa, tale documento deve essere interamente scritto di proprio pugno dal testatore, il quale non può utilizzare forme di scrittura digitale o dattiloscritta, in modo da garantire l’autenticità del documento ed evitare possibili contestazioni sulla genuinità dello stesso.

Testamento
Testamento

Inoltre, il testamento deve contenere la data di redazione, indicante giorno, mese e anno: informazioni utili che stabiliscono la validità temporale del testamento e che dimostrano che il testatore fosse in possesso della capacità di intendere e di volere al momento della stesura. La data, inoltre, è una informazione molto importante anche al fine di determinare quale testamento debba prevalere, nel caso in cui ne esistano più versioni discordanti.

Un altro aspetto da tenere in considerazione, è la firma del testatore, che deve essere apposta alla fine del documento, in quanto identifica, in modo inequivocabile, l’autore del testamento, confermando, al contempo, la volontà del testatore di attribuire efficacia alle disposizioni in esso contenute.

L’assenza di uno di questi elementi può sancire l’invalidità del testamento olografo, che, nei fatti, può essere impugnato e, in alcuni casi, considerato nullo.

I vantaggi e gli svantaggi di questa tipologia di documento

La redazione di un testamento olografo porta, con sé, diversi vantaggi, tra i quali possiamo annoverare la semplicità della stesura, nonché l’assenza di costi notarili.

C’è da dire, però, che tale tipologia di documento presenta anche alcune criticità, in relazione, ad esempio, al rischio di smarrimento, a quello di distruzione, fino a quello di falsificazione.

Per ovviare a tali problemi, il testatore può scegliere di conservare il testamento in un luogo sicuro o, in alternativa, affidarlo ad una persona di fiducia. Altra opzione, inoltre, può essere quella di depositarlo presso un notaio.

È anche possibile registrarlo presso il Registro Generale dei Testamenti, archivio pubblico che permette di verificare l’esistenza di disposizioni testamentarie al momento dell’apertura della successione.

Dal punto di vista giuridico, il testamento olografo può essere impugnato in caso di vizi di forma, incapacità del testatore o nel caso in cui si sospetti che il documento sia stato contraffatto.

Inoltre, non può contenere disposizioni contrarie alla legge, come la violazione della quota di legittima spettante agli eredi necessari. Se un testamento olografo contrasta con un testamento pubblico redatto successivamente, sarà quest’ultimo a prevalere. In presenza di dubbi sulla corretta formulazione del testamento, è consigliabile rivolgersi ad un legale per evitare future contestazioni e garantire, ad ogni modo, il rispetto della volontà del testatore.

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ultimo aggiornamento: 27 Marzo 2025 12:12

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