In cosa consiste la maternità surrogata e come funziona tale pratica all’interno del nostro Paese, secondo le leggi vigenti.
Negli ultimi anni, la pratica della gestazione per altri ha suscitato molte discussioni e dubbi nella società. Ciò che sembra certo è che l’opzione della maternità surrogata sta diventando sempre più popolare tra le coppie che desiderano avere un figlio ma non possono concepirne naturalmente o tramite tecniche di fecondazione assistita. In questo post esploreremo cos’è la maternità surrogata, chi può essere una madre surrogata e quali sono le leggi italiane vigenti al riguardo.
Che cos’è la maternità surrogata?
È una pratica che permette a coppie o individui di avere figli biologici anche quando la madre non può portare avanti la gravidanza. In questo caso, un’altra donna – detta “madre surrogata” – si offre volontariamente per portare avanti la gravidanza e dare alla luce il bambino.
In genere, ci sono due tipi di maternità surrogata: quella tradizionale e quella gestazionale. Nel primo caso, la madre surrogata fornisce l’ovulo ed è fecondata dal padre tramite inseminazione artificiale o rapporto sessuale. Nel secondo caso, invece, sono utilizzati ovuli e spermatozoi della coppia oppure di donatori esterni.
La scelta tra i due metodi dipende dalle preferenze della coppia e dalla situazione clinica in cui si trovano. Entrambi richiedono un processo complesso che coinvolge diversi professionisti del settore medico- legale.
È importante sottolineare che in Italia questa pratica non è legalmente riconosciuta. Tuttavia, in molti Paesi stranieri – come gli Stati Uniti d’America – esistono strutture specializzate in tale pratica, con regole molto precise da rispettare, al fine di tutelare tutti i soggetti coinvolti nell’operazione.
La figura della madre surrogata
La madre surrogata è una figura fondamentale in tale processo. Si tratta di una donna che si offre volontariamente per portare avanti la gravidanza per conto di un’altra persona o coppia.
La madre surrogata può essere una persona con cui la coppia desidera avere un rapporto continuativo durante tutta la gravidanza o, al contrario, può essere scelta in modo anonimo attraverso agenzie specializzate.
Ci sono diversi motivi per cui le coppie possono scegliere di ricorrere alla maternità surrogata e alla figura della madre surrogata. Tra questi vi possono essere problemi di fertilità, malattie genetiche particolarmente gravi oppure semplicemente il desiderio di avere un figlio senza attraversare l’intero periodo della gestazione.
La legge italiana prevede alcune restrizioni riguardanti la maternità surrogata: ad esempio non è consentita l’eterologa (ovvero l’utilizzo del seme o dell’ovulo donato da terzi) e non è previsto alcun compenso economico per la madre surrogata oltre alle spese mediche e quelle necessarie a coprire i suoi normali bisogni durante il periodo della gravidanza.
Si può diventare madre surrogata in Italia? Le leggi in vigore
In Italia la maternità surrogata è considerata una pratica illegale: il ricorso alla maternità surrogata, infatti, è vietato dall’articolo 12, comma 6, della legge 40/2004.
Ciò significa che diventare madre surrogata in Italia non è possibile legalmente, poiché sarebbe contro la legge. Pertanto, chiunque decida di intraprendere questa via potrebbe essere perseguito dalla giustizia.
Tuttavia, negli ultimi anni sembra esserci stato un cambiamento di rotta nella legislazione italiana sulla questione della maternità surrogata. Ad esempio, nel 2014 il Tribunale dei Minori di Firenze ha riconosciuto ad una coppia omosessuale fiorentina i figli nati da due madri surrogate americane attraverso fecondazione assistita con ovodonazione.
Nonostante questo pronunciamento possa far sperare nell’adozione di nuove normative sul tema della maternità surrogata in Italia, al momento questa pratica resta ancora vietata e perseguibile penalmente.
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ultimo aggiornamento: 27 Aprile 2023 16:31