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I cobot sono il futuro dell’innovazione: mercato in crescita del 20%

Un cobot stringe la mano a un essere umano

I robot collaborativi aumentano la produttività del 60% e riducono i costi del 40%: due importanti casi di studio arrivano dall’Istituto Italiano di Tecnologia.

Il mercato dei cobot sta per esplodere. È quanto prevede Arash Ajoudani, il direttore del laboratorio HRII Human Robot Interaction and Interfaces, in occasione della plenaria di apertura del Richmond IT Director Forum, il salone di formazione e business nel mondo IT che si è tenuto al Grand Hotel di Rimini. Dall’unione di intelligenza artificiale e robotica arriva la sfida del futuro.

Cobot: cosa sono i robot collaborativi

I cobot sono robot collaborativi antropomorfi capaci di apprendere, caratterizzati dalla semplicità di programmazione e utilizzo, dalla sicurezza e dalla rapidità di integrazione nella linea produttiva. I numeri elaborati da Ajoudani fanno registrare una crescita della produttività del 60% e una riduzione di costi del 40% per un tasso di crescita del mercato del 20% nei prossimi anni.

I settori nei quali saranno maggiormente impiegati i cobot sono l’industriale e quello dell’assistenza sanitaria, con tutti i vantaggi e limiti del caso. Grazie alla flessibilità, la caratteristica principale che contraddistingue un cobot da un robot tradizionale, la maggior parte di questi strumenti possono operare senza l’ausilio di barriere di protezione. Inoltre il loro peso e le dimensioni contenuti li rendono particolarmente pronti all’uso.

Un robot badante assiste un'anziana
Un cobot badante assiste un’anziana

In ambito industriale, ad esempio, l’utilizzo di cobot riduce i tempi di produzione del 30%, con un risparmio del 25% sui costi di manodopera – spiega Ajoudani –. In ambito sanitario, l’utilizzo fa aumentare la precisione del 50% ed è possibile ridurre del 40% il recupero post-operatorio. Per rimanere nel campo dell’health care, l’AI permette di accelerare le diagnosi e a personalizzare i trattamenti, con una crescita del mercato annuo del 45%”.

Due i casi di studio presentati al Richmond IT Director Forum, sviluppati entrambi dall’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT. Innanzitutto MOCA (Mobile Collaborative Robotic Assistant), un assistente mobile sensibile in grado di muoversi e collaborare con chi lo manovra. Poi RealMove, un sistema markerless di tracciamento dei movimenti umani capace di seguire corpi e oggetti in movimento con quattro telecamere integrate.

Per cosa saranno usati i cobot del futuro

Lo sviluppo in ambito di assistenza medica punta a cobot dedicati alla prevenzione delle cadute degli anziani (l’algoritmo prevede la caduta e avvisa l’anziano) e per l’assistenza alle persone non vedenti. Ma l’introduzione dei robot collaborativi avrà anche un impatto positivo indiretto sull’health care: la riduzione dei costi dovuti all’ergonomia cognitiva (il carico di stress psicologico di lavoratrici e lavoratori) e ai danni fisici all’apparato muscolo-scheletrico causati dagli infortuni sul lavoro.

Il forum di novembre ha offerto qualcosa di davvero straordinario, ovvero la possibilità di toccare con mano il futuro della ricerca e dell’innovazione – commenta Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia –. In un contesto in cui la tecnologia evolve a una velocità impressionante, comprendere le tendenze di sviluppo sul lungo termine non è solo un esercizio visionario, ma una necessità strategica. Ogni volta che ci sforziamo di leggere e capire il futuro, diventiamo più efficaci nell’interpretare e gestire la realtà presente. Diventiamo più bravi e consapevoli nell’affrontare le sfide quotidiane, trasformandole in opportunità di crescita e innovazione”.

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ultimo aggiornamento: 28 Novembre 2024 12:51

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