Il premio di 75 mila euro è stato vinto dal Liceo Valsalice di Torino che ha proposto il progetto Mad for Science, risultato il migliore della competizione.

Grande soddisfazione per gli studenti del Liceo Valsalice di Torino, i quali hanno vinto il contest della sesta edizione di Mad for Science. Il concorso nazionale, indetto dalla fondazione DiaSorin, dedicato principalmente ai liceo scientifici e agli Itis aventi il percorso di potenziamento di biologia, ha permesso al gruppo di giovani dell’istituto torinese di portare a casa il premio in palio di 75 mila euro con un progetto che punta a trasformare gli scarti alimentari – e non solo – in tessuto.

Cibo e scarti trasformati in tessuto, il progetto vincente di Mad for Science

Mad for Science ha lanciato una sfida alle scuole di tutta Italia: presentare un progetto sul tema di quella che viene definita salute sistemica, per tutelare l’ambiente e gli animali, nonché la vita dell’uomo. Il primo posto, tra i progetti presentati, è stato ottenuto dal Liceo Valsalice di Torino che ha proposto una ricerca che punta a riciclare gli scarti alimentari, trasformandoli in tessuti.

Scarti di cibo
Scarti di cibo

Il progetto, intitolato La passione per la scienza fila veloce auspica un cambiamento molto importante, per quel che concerne l’impatto che diverse attività possono avere sull’ambiente, passando da 0 a -1. Il laboratorio scolastico, grazie a questa vittoria, potrà essere accessoriato di nuovi strumenti per condurre nuovi ed interessanti esperimenti, come spiega Giuliana Losana, insegnante del liceo Valsalice, in una intervista a La Stampa: “La nostra scuola prevede attività di laboratorio non solo per gli studenti dell’indirizzo sperimentale, ma anche per lo scientifico tradizionale e il classico. Proprio stamattina ho ricevuto una telefonata da un’ex studentessa che dopo il classico si è iscritta alla facoltà di Chimica e ha firmato oggi il suo primo contratto in azienda“.

In cosa consiste l’idea degli studenti torinesi

Gli studenti hanno realizzato una fattoria degli insetti a scuola, grazie anche al supporto dell’azienda Bef Byosystems di Alessandria, capace di far leva sulla bioconversione di scarti alimentari in proteine, mediante cui andare a realizzare mangimi o fibre specifiche.

L’allevamento, nello specifico, è legato alla mosca soldato, conosciuta anche come Hermetia Illucens. “Siamo partiti da una materia di scarto, come i rifiuti delle mense processati da un’azienda torinese che alleva mosche soldato. Dalle larve di questo insetto si può ricavare un’ottima proteina. Abbiamo ipotizzato di usare questo materiale in collaborazione con un’altra impresa piemontese che produce passamaneria: con la farina di larva si può produrre un filato da impiegare nell’industria dell’abbigliamento, chiudendo il cerchio della produzione”, spiega l’insegnante nell’intervista citata.

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ultimo aggiornamento: 23-10-2021


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