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Medicina dei Sistemi: un nuovo approccio per affrontare la fragilità umana

Un ricercatore lavora a cellule coltivate in vitro

La Medicina dei Sistemi come risposta innovativa alla crescente fragilità trasversale tra anziani e bambini, nel contesto dell’allungamento della vita.

L’allungamento dell’aspettativa di vita, reso possibile dai progressi della medicina moderna, ha portato con sé un fenomeno sempre più rilevante: la fragilità trasversale. Questa condizione, che colpisce sia gli anziani che i bambini, si manifesta attraverso un aumento di complicanze, ricoveri frequenti e carichi farmacologici complessi.

Nel tentativo di affrontare queste sfide, la Medicina dei Sistemi si propone come un approccio integrato e innovativo, che invita a ripensare il concetto di cura non solo in termini di diagnosi e prescrizioni, ma considerando anche aspetti come lo exposoma e l’interattoma. Un recente simposio scientifico, sostenuto da Guna, ha riunito esperti per discutere questi temi e promuovere una nuova cultura della deprescrizione.

Un medico controlla i dati di un paziente sul tablet
Un medico controlla i dati di un paziente sul tablet

La fragilità trasversale e il ruolo della Medicina dei Sistemi

La fragilità trasversale rappresenta una sfida complessa nel contesto dell’allungamento della vita. Con l’aumento dell’aspettativa di vita, si è osservato un incremento delle complicanze e dei ricoveri, che colpiscono sia gli anziani che i bambini. La Medicina dei Sistemi emerge come un approccio che supera la semplice somministrazione di farmaci, proponendo un’attenzione più ampia ai fattori ambientali e relazionali. Questo approccio invita a considerare non solo la malattia ma anche il contesto in cui il paziente vive, offrendo cure personalizzate che tengano conto dell’interezza della persona.

Il simposio scientifico e la promozione della deprescrizione

In questo contesto, un simposio scientifico organizzato con il supporto di Guna, azienda leader nella Low Dose Medicine, ha rappresentato un’importante occasione di confronto. Ricercatori e docenti universitari italiani e internazionali hanno partecipato per condividere conoscenze e riflessioni sul tema della fragilità e sulla necessità di una nuova cultura della deprescrizione. Tra i partecipanti, figure di spicco come Emilio Clementi, Massimo Agosti e Paolo Brambilla hanno sottolineato l’importanza di affrontare la fragilità con una visione più sostenibile e umana, evitando l’eccesso di trattamenti.

Una visione olistica per una cura più responsabile

La Medicina dei Sistemi offre una risposta concreta alla necessità di curare i pazienti in modo più equilibrato e responsabile. Come affermato dal professor Aldo Bruno Giannì, “Il carico farmacologico non può essere visto come l’unica risposta”. La fragilità richiede un approccio che consideri il paziente nella sua interezza, con un’attenzione etica e sistemica. Alessandro Pizzoccaro, presidente di Guna, ha aggiunto che “Il tema della fragilità è ormai parte del nostro presente” e che con il supporto della scienza e della ricerca è possibile costruire un modello di cura più adatto ai tempi moderni. Questa visione olistica rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui la medicina risponde non solo alle malattie, ma anche alle reali esigenze delle persone.

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ultimo aggiornamento: 5 Giugno 2025 10:49

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