L’annuncio del sindaco Roberto Gualtieri: “Sarà un impianto all’avanguardia, oltre i migliori livelli esistenti”.

Roma è pronta a fare concorrenza a Brescia, la città dove si trova attualmente il termovalorizzatore più grande d’Italia, attivo dal 1998 e gestito da A2A. È stato il sindaco della Capitale in persona, Roberto Gualtieri, ad annunciare la costruzione dell’atteso waste-to-energy plant che trasformerà le tonnellate di rifiuti della città eterna in energia e riscaldamento per migliaia di edifici e abitazioni.

Termovalorizzatore, Roma avrà impianto unico

Sul termovalorizzatore – ha detto Gualtieri a TgCom24 – ho potuto, secondo i tempi e le procedure, ricevere la relazione preparata dai tecnici che hanno esaminato la proposta di Acea. La relazione è positiva: dal punto di vista tecnico sarà un impianto all’avanguardia, oltre i migliori livelli esistenti, forse l’impianto più avanzato del mondo”.

A Roma il termovalorizzatore gestirà 600.000 tonnellate annue, guardando proprio a quello che viene definito il modello Brescia. L’impianto si aggiunge ai 37 già presenti in Italia, in prevalenza al Nord tra Lombardia e Emilia Romagna, dove c’è però da fare i conti con il triste record a livello europeo di morti causate da polveri sottili.

Una panoramica di Roma
Roma avrà finalmente il suo termovalorizzatore

Gualtieri ha aggiunto che la gara d’appalto si terrà ad agosto con l’obiettivo di avere nel 2024 un impianto cittadino “per trasformare i rifiuti in energia e non mandarli in giro per l’Europa”. L’Ama, intanto, procede nella raccolta dei rifiuti tra alti e bassi. “Ma spesso questi bassi – ha spiegato il sindaco – sono legati proprio agli sforzi di modernizzazione dell’azienda, che richiedono di trasformare metodi e procedure. Il miglioramento del servizio è stato registrato, sebbene sia al di sotto di quello che vogliamo”.

Negli ultimi giorni – ha ammesso Gualtieri – ci sono state criticità superiori a quanto ci aspettavamo, e stiamo lavorando con l’azienda per capire il perché: una prima risposta è legata alla manutenzione dei mezzi. Dove c’è la modernizzazione della catena, il cambiamento produce criticità. Dunque in questi giorni c’è stato un peggioramento, ma all’interno di un ciclo, in un trend di miglioramento. Siamo consapevoli che c’è tantissimo da fare”.

Termovalorizzatori in Italia: Brescia il più grande

Il funzionamento del termovalorizzatore prevede l’ingresso dei rifiuti non riciclabili nell’inceneritore e lo scarico nella vasca di raccolta e miscelazione. Il passaggio successivo è il carico nelle caldaie delle tre linee di combustione. La temperatura supera i 1.000 gradi per l’ossidazione completa dei rifiuti. Quel calore prodotto genera vapore ad alta pressione che viene immesso in un turbogeneratore per la produzione di corrente. Successivamente, è utilizzato per scaldare l’acqua che alimenta la rete del teleriscaldamento.

Il termovalorizzatore di Brescia, gestito dal Gruppo A2A, tratta 2.300 tonnellate di rifiuti al giorno. L’impianto recupera l’83% di energia che entra sotto forma di rifiuto, restituendola come energia elettrica e termica. In media, la produzione di energia elettrica è equivalente a quella per 200.000 famiglie e di termica per la rete di riscaldamento è pari a 900 gigawattora.

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ultimo aggiornamento: 26-06-2023


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