L’Ue propone la nuova etichetta ‘Spesso buono oltre’ per combattere lo spreco alimentare: attenzione però ai rischi per la salute.
La proposta dell’Unione Europea consiste in una nuova etichetta alimentare salva-sprechi. Ci sono molti alimenti, infatti, che potrebbero essere consumati anche dopo la data di scadenza. La confusione però nel consumatore è molta e per questo la nuova etichetta Spesso buono oltre potrebbe diventare una guida fondamentale. Tra gli alimenti che potrebbero ottenerla ci sono pane, affettati e confetture. Molto però dipende dalla conversazione del cibo e dal saper riconoscere quando un alimento non è più buono.
La nuova etichetta contro lo spreco alimentare
Tra gli alimenti che potrebbero ricadere nella nuova etichetta Spesso buono oltre ci sono ad esempio pane, affettati e confetture anche se l’ultima parola spetta al consumatore che tramite olfatto, gusto, vista e tatto può capire lo stato dell’alimento. Molti cibi, se conservati nel modo giusto, possono essere consumati anche dopo la data di scadenza e questo, se applicato dal consumatore, ridurrebbe lo spreco alimentare. Secondo una ricerca di Altroconsumo del 2020 il 63% dei consumatori italiani confonde spesso le diciture “da consumare entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. Il regolamento Ue del 2011 stabilisce che sull’etichetta degli alimenti pre-imballati si debba indicare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione.
Quest’obbligo vale però solo per i prodotti confezionati e non per quelli freschi. La data di scadenza stabilisce un tempo oltre il quale il prodotto rischia di alterarsi e provocare problemi alla salute, e vale solitamente per i cibi più deperibili come latte, uova, formaggi freschi, carne, pesce, pasta fresca e insalate. Invece il termine minimo di conservazione indica una data orientativa oltre la quale l’alimento non provoca danni per la salute e si applica solitamente a scatolame, prodotti secchi, conserve e confetture. Sono poi obbligatorie le modalità di conservazione sia per il prodotto chiuso che aperto.
I dati in Italia e le iniziative anti-spreco
Sempre più spesso ci si chiede come combattere lo spreco alimentare e negli ultimi anni sono nate numerose iniziative. La più famosa è forse l’app Too good to go nata nel 2021 per recuperare da supermercati e attività di ristorazione il cibo invenduto, ma ancora buono, che viene acquistato dal consumatore ad un prezzo vantaggioso. La nuova etichetta proposta dall’Ue potrebbe venire incontro al consumatore nel capire quali alimenti si possono consumare senza rischi anche oltre la data di scadenza. La somiglianza delle due diciture attuali infatti genera molta confusione nei consumatori. In Europa il 10% degli sprechi alimentari avviene proprio per una scorretta interpretazione delle etichette. In Italia si gettano circa 27 chili di cibo all’anno per abitante a livello domestico e circa 4kg nella vendita al dettaglio. Le perdite economiche per i cittadini, come conseguenza, sono pari a quasi 6,5 miliardi di euro.
Quali cibi si possono mangiare dopo la scadenza
Proprio sul sito dell’app vengono indicati i periodi oltre i quali i cibi possono essere mangiati anche se hanno superato il termine minimo di conservazione (sempre prestando attenzione a colore, odore e sapore). Ad esempio il pane confezionato può essere consumato 7 giorni oltre il termine minimo di conservazione. Tra gli alimenti che possono essere consumati, invece, oltre 1 mese ci sono: le carni in scatola, affettati e prodotti di salumeria crudi, cotti e stagionati. 1 o 2 mesi oltre il termine minimo di conservazione possono essere consumati: dolci confezionati, confetture e conserve, farine e cereali, pasta secca, riso, cous cous, snack secchi dolci e salati. Oltre 6 mesi si possono mangiare: latte Uht, spezie ed erbe aromatiche, succhi di frutta, salse come maionese e ketchup.
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ultimo aggiornamento: 17-03-2023