Lo rivelano i dati pubblicati dall’Eurostat: l’Italia è il Paese più virtuoso dell’Unione europea insieme al Portogallo.
Ottimo risultato dell’Italia nella riduzione nell’uso di pesticidi. Nel 2023 le vendite di erbicidi, fungicidi, insetticidi e rodenticidi chimici sono fortemente diminuite nell’Unione europea e un ruolo centrale l’ha giocato proprio l’Italia. Insieme a Francia, Spagna e Germania, rappresenta i maggiori produttori agricoli europei e quindi le quote più elevate del volume di vendite, ma il confronto rispetto al passato fa segnalare il taglio più marcato.
In Italia cala l’uso di pesticidi
I dati sulle vendite sono stati pubblicati dall’Eurostat. L’Ufficio statistico dell’Unione europea rivela che nel 2023 sono state vendute 292.000 tonnellate di pesticidi, il livello più basso dall’inizio della serie di rilevazioni cominciata nel 2011. Il calo è del -9% rispetto al 2022 e del -18% rispetto al 2021. Fungicidi e battericidi rimangono i prodotti più venduti, rappresentando il 39% delle vendite totali.
Francia, Spagna, Germania e Italia raggruppano il 52% del totale di superficie agricola utilizzata nell’Ue e il 49% del totale dei seminativi. Ma laddove Francia, Spagna e Germania hanno registrato sviluppi contrastanti nel volume delle vendite di pesticidi, l’Italia brilla con il Portogallo grazie ad un taglio pari al -44%. Subito dopo si piazzano l’Irlanda e la Slovenia, entrambi a -38%, e la Repubblica Ceca con un – 35%.

La maglia nera va a Lettonia, Austria, Lituania, Finlandia e Francia che hanno registrato aumenti delle vendite di pesticidi nel 2023 rispetto al 2011, anche se in Lettonia e Lituania i termini assoluti sono molto bassi. In aggiunta, l’Eurostat segnala che in Austria e Germania i grandi volumi di gas inerti come l’anidride carbonica o l’azoto, utilizzati per lo stoccaggio di prodotti agricoli, gonfiano il volume totale dei pesticidi venduti.
Complessivamente i tipi di pesticidi più venduti nell’Unione europea continuano ad essere fungicidi e battericidi (39% del volume delle vendite), erbicidi, distruttori di stoppie e antimoss (36%) e insetticidi e acaricidi (17%). I fungicidi inorganici si riferiscono a composti di rame, zolfo e altri fungicidi, molti dei quali sono consentiti anche nell’agricoltura biologica.
Pesticidi: Italia prima in Europa nel biologico
Proprio nell’agricoltura biologica l’Italia piazza un significativo primato. Tra il 2010 e il 2020 le vendite di pesticidi sono diminuite del 32% e questo trend positivo è proseguito negli ultimi tre anni in controtendenza rispetto a quanto accade negli altri grandi Paesi produttori come Francia, Spagna e Germania.
Grazie a 5.547 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, 325 specialità Dop, Igp e Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc e Docg, l’Italia vanta l’agricoltura più green di tutta l’Unione europea. Secondo diversi studi di Efsa, Legambiente e Coldiretti, in media i cibi e le bevande provenienti dall’estero sono oltre dieci volte più pericolose di quelle made in Italy.
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ultimo aggiornamento: 15 Maggio 2025 16:33