Instagram, la piattaforma di proprietà di Meta, continua a evolversi profondamente nel suo funzionamento e nelle modalità di interazione.
L’ultima novità in fase di test riguarda un cambiamento radicale per gli hashtag, uno degli strumenti più utilizzati per categorizzare e diffondere i post. La piattaforma sta infatti sperimentando un limite massimo di tre hashtag per post, una misura che potrebbe rivoluzionare il modo con cui creator e utenti raggiungono il proprio pubblico.
Gli hashtag di Instagram rappresentano una componente storica e fondamentale del social network fin dal suo lancio nel 2010. Si tratta di parole o frasi unite precedute dal simbolo cancelletto (#), utilizzate per etichettare i contenuti e facilitarne la ricerca e la categorizzazione. Attraverso gli hashtag, un singolo post può essere associato a tematiche, trend o eventi specifici, ampliandone la visibilità e favorendo l’interazione tra utenti interessati a quegli stessi argomenti. L’uso degli hashtag va ben oltre la semplice classificazione: molti creator li sfruttano per aumentare la portata dei propri contenuti, includendo anche tag relativi a sponsorizzazioni (#ad) o collaborazioni (#gifted).
Oggi Instagram conta oltre un miliardo di utenti mensili attivi, un bacino enorme in cui la visibilità e la scoperta di nuovi contenuti passano spesso attraverso l’uso sapiente degli hashtag. Negli anni, il social ha ampliato la gamma di funzionalità legate ai contenuti, dal formato fotografico standard all’introduzione di Reels, Stories, post multipli e video di lunga durata. In questo contesto, gli hashtag sono diventati un mezzo essenziale per emergere e profilare il pubblico.
Il nuovo limite a tre hashtag: una svolta epocale in arrivo
Secondo quanto riportano fonti affidabili come Droidapp, Instagram sta testando un drastico limite: ogni post potrà contenere al massimo tre hashtag. In caso di tentativo di aggiungerne di più, il sistema bloccherà l’operazione. Questa novità, se confermata e implementata globalmente, rappresenterebbe una trasformazione radicale rispetto alla prassi attuale, in cui non è raro vedere post con decine di hashtag inseriti sia nella didascalia sia nel primo commento per estendere la portata.
Il motivo ufficiale di questo cambiamento non è ancora stato spiegato in dettaglio da Meta, ma le ipotesi più accreditate puntano a una volontà di ottenere un feed più pulito e coerente, incentivando gli utenti a scegliere solo gli hashtag più rilevanti e pertinenti al contenuto. Inoltre, si vorrebbe contrastare l’uso eccessivo e talvolta indiscriminato di hashtag non correlati, pratica che rischia di inquinare la piattaforma e peggiorare l’esperienza di navigazione.
Questa modifica avrà un impatto significativo soprattutto per influencer e creator, che spesso si affidano a una lunga lista di hashtag per raggiungere pubblici diversi e ottimizzare la visibilità. Per i post sponsorizzati, infatti, il limite sarà ancora più stringente: soltanto due hashtag potranno essere utilizzati, il che renderà ancora più cruciale la scelta strategica di come e quali tag inserire per massimizzare l’efficacia della comunicazione sponsorizzata.

Lanciato il 6 ottobre 2010 da Kevin Systrom e Mike Krieger, Instagram ha rivoluzionato il panorama dei social media proponendo una piattaforma dedicata al racconto visivo tramite foto e video. Acquisito da Facebook (ora Meta) nel 2012 per circa un miliardo di dollari, il servizio ha progressivamente ampliato le sue funzionalità, passando dalla condivisione di immagini in formato quadrato a contenuti multimediali più articolati, come i video di lunga durata e i Reels, che sono diventati uno dei pilastri della piattaforma.
Nel corso degli anni, Instagram ha introdotto innovazioni di grande impatto come le Stories, lanciate nel 2016, che hanno permesso agli utenti di condividere momenti temporanei visibili solo per 24 ore, e la messaggistica diretta, che ha arricchito l’interazione tra gli utenti. Ad oggi, Instagram supporta sistemi operativi iOS, Android e Windows, ed è utilizzato quotidianamente da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.