Vai al contenuto

Partite IVA, svolta in arrivo: 20.000€ di contributi per chi ha questi requisiti

Con un budget complessivo di 150 milioni di euro stanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il voucher si concentra

Tra le misure più attese per il sostegno alla digitalizzazione delle imprese italiane nel 2026 figura il bonus Partita IVA.

Con un budget complessivo di 150 milioni di euro stanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il voucher si concentra su servizi digitali innovativi, in particolare nel campo del cloud computing e della cybersecurity, offrendo contributi fino al 50% della spesa sostenuta e un massimo di 20.000 euro per ciascun beneficiario.

Dettagli e requisiti del bonus Partita IVA 2026

Il voucher digitale 2026 finanzia esclusivamente l’acquisto di servizi cloud e soluzioni di sicurezza informatica che siano nuovi o migliorativi rispetto a quelli già in uso dall’impresa o dal professionista. Le spese ammissibili comprendono l’acquisto diretto di servizi digitali per un periodo massimo di dodici mesi e abbonamenti a piattaforme per un massimo di ventiquattro mesi. La soglia minima di spesa per accedere al contributo è fissata a 4.000 euro, mentre il contributo copre il 50% della spesa fino a un massimo di 20.000 euro, con un tetto complessivo di 40.000 euro di spesa.

Tra i servizi finanziabili figurano backup automatici in cloud, piattaforme per la gestione documentale in sicurezza, firewall di ultima generazione e sistemi di protezione contro attacchi informatici. Questi interventi mirano a rafforzare la resilienza digitale delle imprese italiane, consentendo loro di adottare tecnologie all’avanguardia per aumentare competitività e sicurezza.

Il bonus è destinato a imprese regolarmente iscritte al Registro delle Imprese, attive e in regola con gli obblighi contributivi e assicurativi, che non siano coinvolte in procedure concorsuali e che non abbiano ricevuto aiuti europei dichiarati illegali. Possono beneficiarne anche i lavoratori autonomi con Partita IVA, compresi i professionisti iscritti agli ordini professionali, purché abbiano una connettività minima di 30 Mbps, requisito indispensabile per utilizzare efficacemente i servizi digitali finanziati.

Particolare attenzione è riservata alle regioni del Mezzogiorno: 71 milioni di euro dei fondi sono infatti destinati a Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, per supportare la crescita digitale in territori ancora penalizzati da infrastrutture meno sviluppate.

Le domande per l’accesso al bonus potranno essere inviate fino al 23 aprile 2026, seguendo una procedura a sportello basata sull’ordine cronologico di arrivo. Vista la limitatezza delle risorse, anticipare la candidatura rappresenta una scelta strategica, soprattutto nelle regioni con un elevato numero di PMI attive.

Prima della presentazione, è fondamentale verificare il possesso dei requisiti richiesti, raccogliere preventivi dettagliati dai fornitori di servizi digitali e predisporre tutta la documentazione comprovante la connettività minima. Le istruzioni operative ufficiali saranno pubblicate a breve sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Riproduzione riservata © 2025 - LEO

ultimo aggiornamento: 12 Dicembre 2025 12:51

Conti correnti sotto controllo, così il Fisco ti tiene d’occhio: come tutelarti (in modo legale)