Leonardo.it da spazio a Sergio Durante, del collettivo WhiteBlood, il quale si fa portavoce di un messaggio forte, con basi scientifiche e culturali, contro il cosiddetto mainstream del green.

Chi è Sergio Durante

Ingegnere meccanico automobilistico, imprenditore di successo e artista, Sergio Durante è anche pilota di professione.

Genovese di nascita, si è laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino, debuttando in ambito professionale all’interno del Centro Ricerche FIAT e del celebre AMRC with Boeing in Inghilterra, come coordinatore di progetti di ricerca e membro del CdA.

Oggi Durante è a capo di D4S, Durante Space Tech e DIAD Group ES, realtà attive rispettivamente nel settore dell’ingegneria meccanica e ibrida avanzata, nel campo delle applicazioni high-tech aeronautiche e spaziali e nell’ambito delle innovazioni ecosostenibili.

Dal 2021 è presidente della WhiteBlood Foundation, fondata insieme alla dott.sa Veronika Statauskiene e l’avv. Max Veronese con l’obiettivo di creare un collettivo dedicato al mondo dell’arte caratterizzato da una spiccata vocazione internazionale.

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Qual è l’impegno di WhiteBlood?

Nel pieno rispetto della mission del collettivo WhiteBlood, vale a dire favorire e incentivare l’espressione artistica libera e incondizionata, emerge un messaggio forte portato avanti dagli stessi artisti di WB:

il green thinking oggi appare una forma di condizionamento mediatico teso a modificare abitudini di consumo con messaggi facili e diretti a beneficio di pochi e che nulla hanno a che fare con la tutela ambientale: ”.

Già nel lontano ottobre 1999 l’ing. Sergio Durante, presidente di WhiteBlood e al tempo project manager al Centro Ricerche FIAT, dichiarava in un editoriale sulla rivista ‘Utensili’ edita da Tecniche Nuove a Milano:

Da questa serie di considerazioni emerge la complessità e turbolenza che sta caratterizzando oggi il mondo del manufacturing: un vero e proprio “uragano tecnologico”. Come in tutti i transitori di sistema, assisteremo quindi ad un periodo tecnologico di gran sconvolgimento, seguito, forse, da un periodo di stabilità garantito dalle linee guida che si stanno affacciando”.

Queste considerazioni di quasi 25 anni fa si basavano sostanzialmente sulla iniziale diffusione del web e che pochi intravedevano l’enorme e imminente cambiamento che avrebbe portato.

Sergio Durante, dunque, sosteneva che l’interconnessione di cervelli umani attraverso la rete avrebbe accelerato lo sviluppo tecnologico in modo esponenziale. Ricordiamo Emanuele Severino i suoi studi filosofici sulla tecnica e sulla potenza della tecnica.

Il sottile confine tra green e speculazione

Nel 2007 i tecnici/artisti di WhiteBlood intraprendevano le sperimentazioni sul riciclo delle fibre di carbonio, fondato su principi della Life Cycle Analysis che dal 2000 stava crescendo rapidamente e dava segnali chiari su cosa è green e cosa è mera speculazione.

In estrema sintesi, la LCA consiste nell’analisi di ogni singola parte costituente un prodotto dal punto di vista di emissioni ed energia utilizzate per produrla e per poi disassemblarla, riciclarla o smaltirla.

Se, ad esempio, si crea un veicolo super green a emissioni zero ma per costruirlo si deve trivellare mezzo Sud America per estrarre i materiali e poi per smaltirlo poi è necessario spedire nello spazio le scorie altamente tossiche, non è certamente green da un punto di vista di bilancio energetico, inquinamento e bilancio costi/benefici.

La LCA conduce questa analisi in modo molto dettagliato, tenendo conto di ogni singolo grammo di materiale, del costo di estrazione, trasporto, processo, energia impiegata, emissioni tossiche, impatto biologico eccetera.

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Ecologia e il pensiero di Sergio Durante:

Agli albori delle vetture elettriche, negli anni intorno al 2010, Sergio Durante scriveva, in modo provocatorio, sul suo sito web e su proposte ufficiali di progetti di ricerca europei, che “era più ecologico utilizzare la vecchia vettura Cayenne 5litri biturbo che acquistare la nuova auto elettrica”.

Considerando, infatti, l’inquinamento prodotto e l’energia utilizzata per smantellare e smaltire la ‘vecchia’ SUV biturbo, aggiunta all’energia/ inquinamento per produrre il nuovo mostro elettrico, si potrebbe invece alimentare e manutenere la vecchia vettura per i successivi 35 anni, prima di arrivare al punto di pareggio (break even).

All’epoca non si sapeva ancora che le batterie delle vetture elettriche durassero meno di quelle dei telefonini, e che ogni 4-6 anni andrebbero sostituite (prezzi da 15.000 a 40.000 euro).

Se (dice l’Ing. Durante), utilizzo la vecchia auto V8 turbo, per i prossimi 50 anni inquino meno di coloro che utilizzano la nuova Tesla. Con una 2 litri turbo diesel, probabilmente arriveremo al punto di pareggio quando la prossima vettura viaggerà alla velocità della luce”.

Dimenticavo, dice infine l’Ing. Durante, le semplificazioni mediatiche circa gli effetti della riduzione della CO2, come essenziali per il benessere del pianeta necessiterebbero di maggiore studio e approfondimento e non banalizzate come oggi avviene in tutti i dibattiti sul cambiamento climatico. Meno televisione e più arte, magari di WhiteBlood…”

La denuncia si conclude sottolineando come il problema sia l’informazione di massa, che spinge per l’acquisto di veicoli per motivi che con l’ambiente non hanno nulla a che vedere. Nessuno nega l’importanza dello sviluppo di powertrain ad elevata efficienza (sul punto l’Ing. Durante ha sviluppato importanti progetti su veicoli ibridi) ma i membri del collettivo di WhiteBlood fanno opere potenti per sensibilizzare le persone sul vero rispetto del pianeta e dell’essere umano, inteso come incarnazione del divino che è in tutti noi.

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ultimo aggiornamento: 12-07-2023


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