Nel 2025, il riscaldamento domestico a pellet resta una delle soluzioni più convenienti ed ecosostenibili, confermandosi una valida alternativa rispetto a gas naturale e gasolio. Nonostante un leggero aumento dei prezzi rispetto all’anno precedente, il pellet certificato ENplus A1 mantiene costi competitivi e offre efficienza energetica elevata e basso impatto ambientale.
Un sacco da 15 kg di pellet certificato ENplus A1 costava circa 5,68 euro a settembre 2025, confermando la stabilità dei prezzi nonostante i picchi registrati in passato. Grazie alle analisi di Altroconsumo sull’andamento dei prezzi nel corso dell’anno, è chiaro che il pellet di qualità garantisce risparmio economico e rispetto dell’ambiente.
Ecco come risparmiare davvero sui riscaldamenti
Il 2025 ha visto un rialzo moderato dei prezzi, una variazione contenuta che mantiene il pellet come fonte di riscaldamento stabile e più sicura per le famiglie. Il costo medio per produrre un MWh di energia termica con pellet si aggira intorno a 63,61 €/MWh, risultando notevolmente più economico rispetto a gas naturale e gasolio.

Questa convenienza economica, unita alla resa energetica elevata e alle basse emissioni, ha contribuito a diffondere sempre di più il pellet nelle aree montane e piccoli comuni. A settembre 2025, il prezzo medio dei sacchi da 15 kg certificati ENplus A1 era di 5,68 euro, con un incremento leggero rispetto ai 5,24 euro di settembre 2024.
La stagionalità influenza i prezzi, tendono a salire tra fine estate e autunno per poi calare in primavera, rendendo conveniente acquistare la scorta annuale fuori stagione. Il pellet certificato ENplus A1 garantisce elevata resa termica, poche ceneri, emissioni ridotte e utilizzo esclusivo di legno vergine senza contaminazioni chimiche o trattamenti nocivi.
Questa certificazione assicura un rendimento ottimale della stufa, minore usura delle componenti e una combustione più pulita, conforme alle normative sull’inquinamento atmosferico e sull’eco-compatibilità. Le ceneri derivanti da pellet privo di additivi chimici possono essere riutilizzate come fertilizzante naturale per giardini, un piccolo vantaggio ambientale aggiuntivo per le famiglie attente all’ecosostenibilità.
Il riscaldamento a pellet costa circa il 20% in meno rispetto al gas naturale e quasi la metà rispetto al gasolio, confermando un vantaggio economico importante per le famiglie. Nel 2024, il gas naturale ha raggiunto 96,35 €/MWh e il gasolio 121,14 €/MWh, dati che rendono evidente il risparmio derivante dall’utilizzo del pellet certificato ENplus A1.
Una stufa efficiente, abbinata al pellet certificato ENplus A1, riduce sensibilmente le emissioni di CO2 rispetto a GPL, gasolio o gas naturale, rendendo la casa più ecosostenibile e sicura. Secondo l’indagine Istat del 2023, una famiglia su 5 in Italia utilizza pellet o legna da ardere per il riscaldamento domestico, con percentuali più alte in alcune regioni.