L’agrivoltaico è un sistema di produzione ecosostenibile per la produzione alimentare: ecco quali sono i suoi vantaggi.

Il cambiamento climatico sta facendo luce sulle vulnerabilità dei nostri sistemi alimentari, energetici e idrici e sull’importanza di costruire dei sistemi affidabili per produrre energie rinnovabili, anche nella produzione alimentare. In questo contesto, l’agrivoltaico sta suscitando sempre più interesse come soluzione per superare entrambe le sfide.

Agrivoltaico: come funziona

Agri PV o Agrivoltaico consiste nell’integrare moduli fotovoltaici sopra le colture, al fine di migliorare la resilienza climatica e consentire la produzione sostenibile di cibo ed energia su un unico pezzo di terra. Anche se in passato riguardava produzione di cibo o di energia solare sui terreni agricoli, l’Agri PV può combinare entrambe con successo e ottenere maggiori efficienze su ambedue le attività.

Lavorando insieme sulla stessa terra, gli agricoltori e gli sviluppatori di energia possono attuare benefici per tutti i soggetti coinvolti, preservando il carattere agricolo delle comunità rurali. La fattoria solare è un campo pieno di centinaia o – forse – migliaia di pannelli solari orientati verso il sole. Invece di patate, fagioli o pomodori piantati nel terreno, i pannelli solari coprono quel terreno, mentre viene prodotta energia.

Agrivoltaico
Agrivoltaico

È ovvio che l’agricoltura tradizionale è un’attività relativamente rischiosa perché dipende molto dalle condizioni meteorologiche. Pertanto, accanto alla generazione di energia, i parchi solari hanno introdotto un altro settore: l’agrivoltaico. È un’idea straordinaria per un mondo attento all’ambiente, sia per l’agrobusiness che per la società.

Gli studi su questo metodo di produzione

Un team di scienziati francesi – guidato da Christophe Dupraz – è stato il primo a usare il termine agrivoltaico per indicare, in sostanza, quella situazione in cui i pannelli solari e le colture alimentari vengono combinati sulla stessa terra per massimizzare l’uso del suolo.

È un’idea che potrebbe portare la produzione alimentare a un livello superiore. Il loro campo di ricerca a Montpellier, in Francia, ha indicato che i sistemi agrivoltaici possono essere davvero molto efficienti: l’aumento della produttività globale della terra può variare dal 35 al 73%.

I ricercatori del Fraunhofer Institute’s For Solar Energy Systems hanno condotto lo studio sullo stesso argomento. Il loro obiettivo era scoprire come utilizzare la radiazione solare e le colture alimentari e ottenere una soluzione sinergica.

L’esame si è svolto nei pressi del Lago di Costanza che confina con la Svizzera, la Germania e l’Austria. Per un anno il progetto pilota ha utilizzato 720 moduli solari bifacciali che coprivano circa 1/3 di ettaro. I ricercatori hanno deciso di montare i pannelli abbastanza in alto, in modo che le colture ricevevano quasi la stessa quantità di luce solare, come se crescessero naturalmente. Ciò aiuta, in quanto potrebbe essere utilizzata una tecnica agricola adeguata.

Quando tutti i calcoli sono stati eseguiti, sono apparsi, sin da subito, promettenti. I ricercatori hanno scoperto che la produttività della terra potrebbe essere aumentata del 60%. “I risultati del progetto del primo anno sono un completo successo: l’impianto agrofotovoltaico si è dimostrato idoneo alla pratica e costa quanto un piccolo impianto solare a tetto. La produzione del raccolto è sufficientemente elevata e può essere venduta con profitto sul mercato”, ha spiegato al Digital Journal Stephan Schindele, project manager dell’agrofotovoltaico presso Fraunhofer ISE.

I vantaggi dell’agrivoltaico

Se si opta per l’agrivoltaico, si possono ottenere diversi benefici e vantaggi:

  • Costi di installazione ridotti – L’uso di un’agricoltura precedentemente lavorata può impedire la necessità di costose operazioni di livellamento per appiattire la terra a un livello utilizzabile;
  • Aumento delle prestazioni fotovoltaiche: la vegetazione sotto i moduli può contribuire a ridurre le temperature del suolo e aumentare le prestazioni solari;
  • Accelerare la transizione energetica: unendo le forze con i gestori del territorio e le aree rurali, più proprietari sarebbero probabilmente interessati a utilizzare le loro terre anche a fini energetici;
  • Costruzione di legami più stretti con il mondo agricolo – i parchi fotovoltaici su larga scala hanno creato una vivace controversia nel mondo agricolo e – adattandosi al settore e favorendo entrambe le attività – l’industria solare vedrebbe un rapporto maggiore di accettazione del loro progetto.
  • Rischio iniziale ridotto: i rischi geotecnici possono aumentare il costo dell’installazione solare a causa delle maggiori esigenze di test. I terreni agricoli precedentemente dissodati sono stati identificati come “opzione a minor rischio” durante una serie di sondaggi con installatori solari.
  • Opportunità di marketing per un pubblico attento alla sostenibilità.

Ci sono anche diversi vantaggi per i gestori dei terreni agricoli. Tra questi:

  • Costi dell’elettricità ridotti: sviluppatori e proprietari terrieri possono raggiungere un accordo per destinare una percentuale dell’elettricità generata al terreno e/o alla città;
  • Diversificazione del flusso delle entrate;
  • Maggiore capacità di installare colture di alto valore e resistenti all’ombra per nuovi mercati: l’ombreggiatura dei pannelli fotovoltaici offre molteplici vantaggi additivi e sinergici, tra cui la riduzione dello stress da siccità delle piante e una temperatura più costante, poiché il pannello manterrà la temperatura più alta di notte e più fredda durante il giorno;
  • Possibilità di prolungare le stagioni di crescita;
  • Capacità di mantenere la produzione delle colture durante la generazione solare;
  • Consentire la ricarica di nutrienti dei terreni degradati;
  • Possibilità di riduzione del consumo idrico.

Se il progetto è adeguatamente concepito, dunque, i vantaggi e i benefici – come si può notare – sono considerevoli e numerosi.

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ultimo aggiornamento: 26-03-2022


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