La categoria dei lavoratori precoci può godere di alcune tutele specifiche, tuttavia ci sono alcune condizioni da rispettare. Ecco tutte le informazioni.
Quando sentiamo parlare di lavoratori precoci, si intende una particolare categoria di lavoratori che, per i più disparati motivi, ha iniziato a lavorare prima di compiere la maggiore età.
Queste persone, spesso, riescono a maturare 41 anni di contributi quando sono ancora relativamente giovani ovvero, di norma, anche prima dei 60 anni.
A seguito dell’abolizione della cosiddetta pensione di anzianità da parte della nota e discussa Legge Fornero, entrata in vigore nel gennaio 2012, la categoria dei lavoratori precoci ha subito degli evidenti svantaggi rispetto al passato, potendo beneficiare del mero regime di pensione anticipata.
Tuttavia, a partire dal 2017, ci sono novità interessanti per la categoria dei lavoratori precoci, cercando di considerare in maniera più approfondita la loro particolare condizione. Stiamo parlando alla possibilità che hanno i lavoratori di andare in pensione non appena venga raggiunto il traguardo dei 41 anni di contributi versati. Senza che l’età anagrafica costituisca una limitazione.
La legge offre questa opportunità a coloro che, prima di aver compiuto 19 anni, potevano vantare almeno un anno di contribuzione effettiva anche non contributiva e che fossero in possesso dell’anzianità contributiva al 31 Dicembre 1995.
Ma vediamo insieme come possiamo capire se rientriamo o meno nella categoria dei lavoratori precoci e, soprattutto, quando possiamo andare in pensione.
Le pensioni precoci
Le persone che possono beneficiare dell’agevolazione prevista a partire dal 2017, ovvero quella che permette a chi abbia versato 41 anni di contributi di andare in pensione, senza tener conto dell’età anagrafica, non sono tutti i lavoratori precoci.
La legge, infatti, riserva questa possibilità esclusivamente a quei lavoratori e lavoratrici precoci dipendenti sia del settore pubblico che di quello privato, nonché lavoratori e lavoratrici autonomi, purché siano iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o alle sue forme sostitutive ed esclusive.
Ma i requisiti necessari per poter fare richiesta del pre-pensionamento non finiscono qui.
Secondo la legge, infatti, coloro i quali soddisfano i prerequisiti appena elencati, potranno ottenere il pensionamento anticipato solo nel caso in cui riescano a provare di presentare almeno una delle seguenti condizioni. Vediamole insieme.
Le condizioni di accesso alle pensioni precoci
A seguito di licenziamento, dimissioni o risoluzione del rapporto di lavoro, il lavoratore precoce deve aver concluso da almeno 3 mesi tutta la prestazione per la disoccupazione spettante per legge. Al momento della richiesta di pensionamento anticipato, e da almeno 6 mesi, il lavoratore precoce si occupa di assistere il coniuge o un parente di primo grado convivente portatore di handicap grave (oppure, ai sensi della legge 104, anche un parente o affine di secondo grado convivente con handicap grave se i genitori del disabile abbiano compiuto 70 anni o sono anch’essi invalidi o deceduti); il lavoratore precoce presenta una riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74% (cosiddetta invalidità civile), riconosciuta dalle commissioni competenti; e, infine, da almeno 7 anni negli corso degli ultimi 10 anni, il lavoratore precoce abbia svolto attività gravose, usuranti o svolte prevalentemente di notte.
Per attività particolarmente gravose, la legge intende quelle svolte dagli operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; dei conduttori di gru o macchinari mobili che servono alla perforazione delle costruzioni; i conciatori di pelli e pellicce; dei conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; di camionisti e, in generale di tutti i conduttori di mezzi pesanti; del personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere che eseguono un lavoro organizzato su turni; degli addetti all’assistenza personale di individui che versano in condizioni di non autosufficienza; degli insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; dei facchini, degli addetti allo spostamento di merci e simili; del personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; degli operatori ecologici e di tutti gli altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
Le pensioni per lavoratori precoci
Una volta appurate le condizioni stringenti, così come individuate dalla legge, per poter beneficiare della pensione anticipata, possiamo passare alle modalità di richiesta di questo beneficio.
Per prima cosa, è necessario presentare una domanda per il riconoscimento del beneficio, entro il primo marzo di ciascun anno.
Tutte le domande che non rispettino questo termine perentorio, saranno comunque prese in considerazione dall’INPS, purché vengano inoltrate entro il 30 novembre di ciascun anno e rimangano risorse finanziarie. A questo punto spetterà all’INPS, attraverso un’istruttoria, occuparsi di valutare gli estremi della richiesta.
L’esito di questa istruttoria verrà comunicato dall’INPS entro il 30 Giugno di ciascun anno. Nel caso di domande tardive, il termine verrà prorogato al 31 Dicembre.
Solo coloro i quali otterranno un riscontro positivo nell’istruttoria potranno presentare domanda per la pensione anticipata. Si possono presentare le domande in via telematica e inizierà ad essere percepita a partire dal mese successivo alla data di presentazione della domanda.
Nel caso in cui il richiedente è iscritto alla gestione esclusiva, inizierà a percepire la pensione dal giorno successivo alla conclusione del contratto di lavoro.
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ultimo aggiornamento: 30 Dicembre 2021 9:59