La data del 25 aprile è, da oltre settant’anni, la giornata ufficiale in cui celebriamo l’anniversario della Liberazione d’Italia.

Il 25 aprile è la ricorrenza ufficiale in cui si celebra la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Infatti, proprio il 25 aprile del 1945 le principali città del settentrione, Milano e Torino, venivano liberate dagli oppressori. Dopo una serie di sconfitte militari, i nazisti tedeschi e gli ultimi fascisti della Repubblica di Salò furono costretti a ritirarsi da quei territori. La data, come spesso si crede erroneamente, non coincide con la fine della Seconda Guerra Mondiale, che fu formalizzata soltanto il 29 aprile di quello stesso mese.

Cosa è successo dopo il 25 aprile 1945?

La dittatura fascista terminò ufficialmente il 25 luglio del 1943, nel momento in cui il Re Vittorio Emanuele III obbligò Benito Mussolini a destituirsi. Il Duce fu fatto prigioniero col beneplacito dello stesso Gran Consiglio del Fascismo.

Bandiera italiana e papaveri
Bandiera italiana e papaveri

Fu Pietro Badoglio, diventato nuovo Capo del Governo, a firmare l’armistizio con gli alleati inglesi e americani. Per questa ragione, i tedeschi reagirono occupando le regioni dell’Italia settentrionale e facendo liberare Mussolini. Quest’ultimo riuscì a costituire nel Nord Italia la Repubblica Sociale Italiana, passata alla storia come Repubblica di Salò.

Iniziarono rapidamente a fiorire movimenti resistenziali appartenenti alle più varie fazioni politiche, con l’obiettivo comune di opporsi al dominio nazifascista. Nel Meridione, nel frattempo, erano sbarcati gli Alleati.

La storia della festa della Liberazione

Quasi due anni la fine della dittatura fascista – che terminò ufficialmente il 25 luglio del 1943 – nei primi giorni dell’aprile 1945, fascisti e nazisti si trovarono a doversi difendere dagli attacchi degli Alleati sulla via Emilia. Il 9 aprile i tedeschi furono sconfitti definitivamente nei pressi della città di Bologna. Gli anglo-americani continuarono ad avanzare con l’obiettivo di superare il Po, dove si sarebbero uniti con le organizzazioni partigiane.

Le azioni della Resistenza italiana al nazifascismo erano coordinate dal CLNAI (Comitato di liberazione nazionale Alta Italia). Il 19 aprile del 1945 il Clnai diffuse per via radiofonica e tramite i giornali un proclama rivolto agli occupanti che recitava “Arrendersi o perire”.

Dopo appena una settimana, esattamente il 25 aprile, grazie a un ordine di insurrezione generale i partigiani riuscirono a liberare i principali capoluoghi del settentrione, Torino e Milano. Quello stesso giorno Mussolini, che si trovava a Milano in quel momento, tentò la fuga mascherato da soldato tedesco. Pochi giorni dopo sarebbe stato catturato nei pressi del lago di Como da una brigata partigiana.

Nel 1946 fu un decreto di Alcide de Gasperi a dichiarare il 25 aprile “festa nazionale”. Tre anni dopo, nel 1949, la ricorrenza fu ufficializzata e resa definitiva da una legge presentata dinanzi al Senato.

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ultimo aggiornamento: 23-04-2021


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