Palazzo Reale apre le porte della mostra sull’artista fiammingo Bosch e sul suo Rinascimento surrealista e alternativo.
Dopo aver lavorato duramente per organizzare l’importante mostra su Max Ernst (aperta fino al 23 febbraio), Palazzo Reale apre la stagione autunnale con “Bosch e un altro Rinascimento”, la prima mostra milanese dedicata al maestro Jheronimus Bosch, uno straordinario pioniere il cui stile consisteva in “spettacoli fantastici, fiamme, mostri e creature meravigliose”.
Pittore surrealista nato a s-Hertogenbosch nel XVI secolo, fu acclamato per le sue grandi tele che trasudavano figure e miniature antropomorfe, spesso mostri o demoni. L’artista creava senza rispetto per la prospettiva e le proporzioni, ma sono eccellenti la ricchezza di immagini e il furore delle sue pennellate. Tutto ciò è in netto contrasto con la compostezza, l’eleganza e la plasticità delle opere di contemporanei come Michelangelo, Bellini e Mantegna.
Bosch e il suo “altro” Rinascimento
Perché la mostra fa riferimento ad “un altro” Rinascimento? Perché Bosch, nonostante abbia trascorso tutta la sua vita solo in Olanda, entrò subito nelle migliori collezioni spagnole e italiane del suo tempo. L’artista prosperò fondando un laborioso studio attraverso il quale ha diffuso il proprio “marchio” pittorico – in Europa è uno dei primi esempi – grazie alla varietà dei linguaggi utilizzati e dei media, tra cui incisioni e stampe, e anche grazie al lavoro competitivo con uno dei suoi colleghi più importanti: Pieter Bruegel il Vecchio.
Secondo Bernard Aikema, uno dei curatori della mostra e professore di Storia dell’Arte a Verona: “Bosch ha dato vita a un “altro” Rinascimento attraverso un linguaggio onirico e fantastico che seppe irraggiare una pluralità di centri artistici nell’Europa dell’epoca, alternativo a quello del canone del “classicismo”. I suoi non sono semplici dipinti, ma scene di sogni, epifanie, incubi e mondi apocalittici che, in breve tempo, hanno innescato una “moda delle immagini boschive”.
Aikema prosegue, spiegando che: “Con questa mostra, illustrando l’enorme influenza di Bosch sul Continente, vogliamo dimostrare come il Rinascimento europeo fosse disseminato in molti centri vitali, non solo Firenze e Roma”.
La mostra su Bosch a Palazzo Reale
La mostra raccoglie circa un centinaio di opere diverse ma solo alcune sono di Bosch. L’artista infatti non è stato particolarmente prolifico e non era solito firmare i suoi dipinti. È suddivisa in sezioni tematiche: Il sogno, La magia, Visioni apocalittiche, Le tentazioni di Sant’Antonio e Il mondo asburgico. Queste sezioni illustrano la sua influenza sui suoi contemporanei. Enormi arazzi, stampe straordinarie (tra cui più di una dozzina di opere di Bruegel il Vecchio), sculture, bestiari, soprammobili e mobili, firmati dai grandi artisti dell’epoca e ispirati al surrealismo di Bosch.
La prima sala, già esposta nel suo stile fiammeggiante, ospita tre dipinti autografi, tra cui il famoso Trittico della Tentazione di Sant’Antonio, capolavoro del museo di Lisbona Museu Nacional de Arte Antiga. Questa una mostra culturale ambiziosa, da visitare dedicandole il giusto tempo per perdersi nelle scene eccentriche dell’artista fiammingo.
La mostra è visitabile da mercoledì 9 novembre 2022 fino al 12 marzo 2023. È stata realizzata grazie a un generoso prestito e alla collaborazione di molte istituzioni culturali italiane ed europee. Per tutte le info riguardo ai prezzi dei biglietti e agli orari, è possibile visitare il sito ufficiale di Palazzo Reale.
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ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2022 17:00