I buoni pasto uno dei benefit aziendali più utilizzati, ma spesso non vengono considerati nella loro totalità di potenziale.

I buoni pasto rappresentano uno di quei benefit aziendali di largo impiego, che spesso però non vengono considerati nella loro totalità di potenziale, pensati erroneamente come esclusivi dei dipendenti. Tuttavia, la loro utilità si estende oltre, toccando anche il variegato mondo dei lavoratori autonomi. Esploriamo allora tutte le sfaccettature di questo strumento, mettendo in luce le opportunità che offre sia per gli individui che per le aziende.

Un benefit per tutti

Poter usufruire dei buoni pasto rappresenta una straordinaria opportunità tanto per i lavoratori quanto per le aziende. Questi ticket vengono visti come uno degli strumenti di welfare aziendale più efficaci per promuovere il benessere dei lavoratori, favorendo l’equilibrio tra vita e lavoro. Si potrebbe però chiedere: perché optare per i buoni pasto anziché propendere per altri metodi, come i rimborsi in busta paga? La risposta è semplice e riguarda i benefici concreti che ne derivano per tutte le parti coinvolte.

Vantaggi per le aziende e i lavoratori

Le aziende si avvalgono dei buoni pasto sopratutto in mancanza di una mensa aziendale, offrendo ai lavoratori una valida alternativa per il pasto giornaliero. Dal punto di vista dei dipendenti, si traducono in un risparmio evidente sulle spese alimentari, consentendo di reindirizzare i propri guadagni verso altre esigenze personali o familiari. Dal 2020, oltre a ciò, questi buoni godono di un regime fiscale favorevole: sono esenti da tasse se non superano certi valori, 4 euro per i ticket cartacei e 8 euro per quelli elettronici. Dall’altro lato, le aziende beneficiano della deducibilità dei costi legati ai buoni pasto, oltre a godere di una riduzione dell’IVA e di altri oneri.

dichiarazione fiscale
dichiarazione fiscale

Per chi sono pensati i buoni pasto

Non soltanto i dipendenti, ma anche i liberi professionisti e i lavoratori autonomi possono godere dei benefici dei buoni pasto. Questo strumento è infatti pensato per un vasto panorama di lavoratori, inclusi coloro che operano tramite Partita IVA. Contrariamente a quanto comunemente creduto, anche questi soggetti possono usufruire di tali benefit, che risultano deducibili e con un regime IVA conveniente. Tuttavia, chi opera con un regime forfettario troverà delle restrizioni in termini di deducibilità, anche se resta possibile l’utilizzo dei buoni.

Semplicità d’uso e flessibilità

Una delle grandi qualità dei buoni pasto risiede nella loro facilità di utilizzo. Disponibili sia in forma cartacea che digitale, si adattano alle esigenze di modernità e praticità, rispondendo così all’esigenza di un welfare aziendale flessibile e inclusivo. L’ampia accettazione presso esercizi commerciali ed alimentari garantisce altresì una vasta scelta per il consumatore, abbracciando le diverse abitudini alimentari dei lavoratori.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 04-07-2023


Codice della strada 2023: tutte le novità

L’Islanda sospende la caccia alle balene: si va verso stop definitivo