Vai al contenuto

A Monza è nata la prima biblioteca per bambini figli dei detenuti in carcere

Una donna prende un libro dallo scaffale di una biblioteca

Fa parte del progetto “Dona un libro” realizzato da tre associazioni femminili del territorio e aiuta a promuovere e sostenere la genitorialità.

È nata a Monza, all’interno della Casa Circondariale di via San Quirico, la prima biblioteca per bambini figli delle persone detenute nel carcere brianzolo. A realizzarla sono stati gli stessi carcerati e servirà come spazio pieno di libri, giochi e pareti colorate dove i papà potranno incontrare i loro piccoli. Tutti i volumi presenti sugli scaffali sono arrivati grazie ad una campagna di sensibilizzazione che è stata lanciata nel dicembre del 2019 dai club di servizio Inner Wheel, Fidapa Modoetia Corona Ferrea e Soroptimist International.

Monza, apre la biblioteca per bambini figli di detenuti

Al momento la biblioteca e ludoteca conta più di 350 libri, per bambini da pochi mesi fino ai 15 anni d’età. Non solo: insieme alle panche bianche ci sono una cucina, un salottino e una casetta in legno fatta dai detenuti insieme agli studenti dell’Istituto del mobile Meroni di Lissone. L’area è frutto del progetto “Partecipa anche tu: dona un libro”, messo a punto dalle tre associazioni femminili del territorio con il patrocinio della provincia e del comune.

Partita nel 2019, l’organizzazione è giunta a compimento grazie alla collaborazione istituzionale e di svariate realtà del territorio. “Abbiamo lanciato un appello ai cittadini e coinvolto le librerie di Monza nel periodo di Natale – racconta Tiziana Achilli, presidente di Fidapa Modoetia –. Hanno partecipato in tanti, poi la pandemia ci ha fermato, ma oggi siamo arrivati all’inaugurazione”.

Una donna prende un libro dallo scaffale di una biblioteca
Oltre la detenzione: i detenuti e il ricordo della lettura nei loro bimbi

L’obiettivo è favorire il ricongiungimento tra le mura del carcere, non disperdere la cultura e fare in modo che le famiglie possano riallacciare i legami umani e affettivi che la detenzione ha separato. “Questa biblioteca è un ponte tra dentro e fuori – spiega la direttrice della Casa Circondariale Maria Pitaniello, che ha appena lasciato la direzione a Cosima Buccoliero –. Un luogo dove i padri possono incontrare i loro figli, riappropriarsi del ruolo di genitori in un ambiente a misura di bambino”.

Il prossimo passo di “Dona un libro” è coinvolgere ancora di più la cittadinanza per l’acquisto di altri libri per l’infanzia da destinare all’allestimento. Ad oggi hanno aderito le sei librerie monzesi Feltrinelli, Istituti Nuovi, Libraccio, Libri e Libri, Tutti giù per terra e Virginia e Co. Ulteriori donazioni sono arrivate da parte della casa editrice Sterling & Kupfer e del Comune di Triuggio.

Una biblioteca per i piccoli nella ludoteca del carcere

Attraverso le parole corrette, quelle a misura di bambino, possiamo dire ai nostri figli che anche noi genitori possiamo sbagliare, che non siamo perfetti – chiarisce l’educatrice Marika Colella –. Il nostro compito di genitori non è tendere alla perfezione ma alla verità ed essere riusciti ad allestire questo spazio è per noi un vero traguardo”.

Crediamo nel valore dei libri perché è più semplice rompere il silenzio leggendo una favola ai propri figli, è anche più semplice trovare le parole giuste per raccontare una verità difficile – conclude Colella –. Questo spazio sostiene la genitorialità, aiuta a promuovere il benessere delle famiglie e a rimarginare le ferite”.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 9 Febbraio 2023 16:38

Bonus pellet 2023, come funziona: stanziati 133 milioni di euro