Nonostante cibo e beni primari costino ancora tanto, ci sono tre categorie di alimenti che aumentano in quantità acquistate: ecco quali sono.

L’inflazione spinge sempre di più i prezzi verso l’alto, ma nel carrello della spesa degli italiani aumentano le quantità di prodotti a basso tenore di zuccheri, ricchi in proteine e sali minerali, senza uova e senza lattosio. Sono questi i cibi che battono l’inflazione. È il dato che emerge da una ricerca dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, l’ex Indicod-Ecr. Le caratteristiche di questi alimenti sono così importanti per i consumatori che i prezzi alle stelle e un ridotto potere d’acquisto non modificano i comportamenti in merito a queste categorie.

Quali sono i cibi che battono l’inflazione

I cibi senza lattosio, senza uova e senza zucchero, gli alimenti ricchi in proteine e sali minerali superano l’inflazione. Per l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, sono gli unici nel paniere degli italiani che crescono in termini di quantità acquistate dai consumatori, nonostante il trend generale che vede meno quantità nel carrello a fronte di una spesa più alta.

L’indagine semestrale di Immagino GS1 ha preso in esame 133.000 prodotti di largo consumo, raggruppati in 12 panieri, a loro volta suddivisi in sottocategorie. I cibi con pochi zuccheri o senza zuccheri aggiunti hanno visto crescere le vendite rispettivamente del 4,1 e dell’1,5%, con un +17 e un +21% di variazione delle vendite in valore. Al contrario, sono calati in quantità vendute tutti gli altri prodotti “free from”, cioè che in etichetta dichiarano espressamente di essere privi di un ingrediente, additivo o nutriente.

Una famiglia fa la spesa al supermercato
Le famiglie italiane alle prese con l’inflazione: i cibi che “resistono”

Nel settore dei cibi “rich-in”, ovvero quelli speciali perché contenenti più sali minerali, vitamine, proteine e Omega 3, spicca il dato dei prodotti ad alto contenuto proteico. L’aumento è dello 0,1%, le vendite crescono del 15%: il loro valore è pari al 25% dell’intero segmento. Crescono pure gli alimenti ricchi di magnesio, potassio e zinco.

La categoria “intolleranze” è caratterizzata dai numeri positivi dell’alternativa vegana: il senza lattosio e il senza uova. I prodotti lactose free in particolare crescono del 2,1% in termini di quantità vendute e del 12% in valore. Significativo anche il balzo dello 0,4% dei cibi egg free. Il contraltare sono gli alimenti senza glutine: dopo la corsa degli scorsi anni, il gluten free è diminuito del 4,4%.

Aumentano i prezzi, la spesa ne risente

La storica e radicata difesa della qualità del cibo messa in atto dagli italiani ha faticato a reggere l’urto dei fenomeni così impattanti che hanno caratterizzato gli ultimi dodici mesi – commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy –. Sono aumentati i prezzi e si è cominciato a vedere in modo netto come siano diminuiti i volumi, anche se in maniera diversa fra fasce di prezzo, con quella più bassa che ha mostrato la maggior sofferenza”.

Tra gli altri settori analizzati, spicca il dato dei prodotti lifestyle, quelli venduti come biologici, vegetariani e vegani, halal e kosher. In questo reparto, composto da un paniere di 12.892 alimenti, le vendite ammontano a 3,8 miliardi di euro, con un trend annuo che fa segnare il +3,3% a valore ma un -7,9% a volume.

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ultimo aggiornamento: 11-07-2023


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