Consumare meno suolo, migliorando la classe energetica nel settore edilizio: dal 2023 sarà richiesta la D. Ecco i cambiamenti previsti a livello europeo.

Migliorare la classe energetica della propria abitazione per mettere un freno al consumo di suolo. Questa è la proposta dell’Europa, al fine di rendere più efficiente le prestazioni energetiche legate al settore dell’edilizia. La classe energetica media degli immobili, a partire dal 2033, dovrà essere D. In Italia si stima che il 60% degli edifici siano certificati con classe G o F.

Classe energetica e consumo di suolo: la proposta dell’Europa

Consumare meno suolo, migliorando la classe energetica della propria abitazione. È questa la proposta elaborata dal Consiglio Europeo all’interno de programma che prevede il miglioramento delle prestazioni energetiche nel campo dell’edilizia. In tal senso, molte strutture italiane dovranno passare da classe energetica G o F alla D, a partire dal 2033.

Efficienza energetica
Efficienza energetica

Pertanto, a partire dal nuovo anno, dovrebbe essere messo in moto un meccanismo di ristrutturazioni, per efficientare le prestazioni energetiche, che farà emergere una situazione sicuramente difficile da gestire, per la sua complessità.

L’Unione Europea, infatti, ha come obiettivo consumare meno suolo mediante il miglioramento delle classe energetiche delle abitazioni e degli edifici, in quanto, nel 2022, si sono consumati 2 metri quadrati al secondo di suolo. Pertanto, bisogna trovare una soluzione per contrastare questo meccanismo.

Ripercussioni sul valore degli immobili e sul mercato immobiliare italiano

La Commissione europea ha proposto, all’interno del pacchetto Fit for 55, che ha come obiettivo quello di raggiungere la neutralità climatica entro l’anno 2050, di abbracciare un percorso che punti alla massima efficienza energetica per gli edifici presenti all’interno dell’Unione, i quali producono il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas serra, consumando, nel contempo, il 40% dell’energia.

A partire dal 2028, gli edifici pubblici dovranno emettere zero emissioni, anche se alcuni saranno esentati da questa disposizione. Muovendosi su questa strada, dunque, gli immobili residenziali dei paesi raggiungeranno, entro il 2033, la classe energetica D.

Qualora tale manovra fosse approvata, impatterebbe notevolmente sul mercato degli immobili, in quanto potrebbero esserci ripercussioni sulla compravendita delle case con classe energetica inferiore alla D, per le quali le banche potrebbero non erogare più mutui, a favore di immobili più efficienti sul piano energetico.

Non solo: il valore commerciale di abitazioni ed edifici potrebbe diminuire, tenendo in considerazione il fatto che, sia per la vendita che per l’affitto, va presentato l’attestato di prestazione energetica.

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ultimo aggiornamento: 02-01-2023


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