A via Pavese è nato un complesso di 18 appartamenti occupati da persone over 65 e una famiglia tutor che si aiutano e si tengono compagnia.

Tra le riforme previste dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali c’è il cohousing anziani giovani e un esempio di questo modello di convivenza arriva dal condominio solidale lanciato a Macerata. La sperimentazione, avviata dall’amministrazione comunale grazie a vecchio bando regionale del 2004-2005, è cominciata nel palazzo di via Pavese, dove è in atto con successo una proficua co-residenza.

Condominio solidale: cos’è e come funziona

Il progetto, una vera e propria alternativa alle case di riposo, punta ad includere gli anziani, garantire loro una vita degna e serena e soprattutto combattere la solitudine. I condomini solidali sono tutte persone over 65 anni, sole o in coppia, fatta eccezione per una famiglia tutor che ha il compito di fare da ponte di comunicazione tra gli abitanti e il Comune.

Il complesso è costituito da 18 appartamenti e include una grande sala comune dove gli inquilini possono ritrovarsi per trascorrere tempo insieme, per mangiare o per aiutarsi con le faccende quotidiane. Ogni casa è dotata di collegamento wi-fi e di un impianto di allarme, utile come sistema “salva la vita” oppure come antirapina.

Le mani di un' anziana e quelle di una giovane
Cohousing votato all’inclusione e alla partecipazione: il condominio solidale di Macerata

Tra le prestazioni offerte dal condominio solidale c’è il servizio infermieristico. Due volte al mese, una professionista va in visita a via Pavese e si mette a disposizione dei condomini per controllare il loro stato di salute. Prevenzione per stare bene e restare tranquilli, dalla pressione all’elettrocardiogramma e la visita cardiologica.

La presenza di un’infermiera professionale all’interno del condominio solidale è un importante obiettivo raggiunto grazie alla collaborazione con l’Ircr, l’azienda pubblica servizi alla persona”, spiega all’Ansa Francesca D’Alessandro, assessore comunale alle politiche sociali. D’Alessandro sottolinea la “bontà di un’esperienza che vorremmo replicare e che andrebbe maggiormente esportata a livello nazionale per permettere a persone anche molto anziane di vivere la loro età avanzata in un ambiente bello, confortevole e sicuro”.

Condominio solidale, Macerata e il cohousing

La famiglia tutor ha diversi compiti, dal supportare i condomini solidali al fornire aiuto nei momenti di bisogno, fino a promuovere diverse attività e comunicare urgenze, necessità o esigenze particolari all’amministrazione comunale. I due tutor sono Annamaria Verolo e il marito Fabio.

Questa realtà è cresciuta e sta crescendo a piccoli passi, è stato necessario conoscerci, adesso si iniziano a cogliere gli aspetti più belli e positivi di questa esperienza”, racconta la tutor all’Ansa. Esperienze simili sono già diffuse in numerose città d’Italia – da Torino e Milano a Bergamo e Roma – e come a Macerata sono diventati modelli di nuova inclusione.

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ultimo aggiornamento: 23-03-2024


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