Lo Stato appoggia l’arrivo di un nuovo vaccino, prodotto dall’azienda italiana ReiThera. Si attende l’ok dell’EMA.
Ci vorrà ancora un po’ di tempo affinché le dosi del vaccino ReiThera possano essere diffuse nelle strutture ospedaliere per la somministrazione alla popolazione. Ciononostante, si tratta di una notizia positiva, visto che lo Stato intende scommettere su un nuovo vaccino tutto italiano. Il Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco afferma, infatti, che “ci vorrà ancora qualche mese” in quanto “è stata appena conclusa la fase 1. Non sarà utile in questa fase critica, ma sicuramente più avanti“.
Vaccino ReiThera: in arrivo milioni di dosi
A partire dal mese di settembre 2021 potranno essere somministrate diversi milioni di dosi del vaccino italiano anti-COVID, prodotto dall’azienda ReiThera, che opera a Castel Romano.
Convinto di questo passo in avanti, Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco: “Sarà possibile somministrare alcuni milioni di dosi del vaccino italiano, ma non prima di settembre”, queste le parole del presidente durante un’ospitata a Buongiorno, trasmissione di Sky TG24.
Tali dosi potranno sopperire alla mancanza di vaccino e permettere a una fetta più ampia di popolazione di sottoporsi alla vaccinazione. Come il presidente sottolinea, “potrebbero integrare la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messa in preventivo d’acquisto, ma che sta ritardando“.
Lo Stato investe nel vaccino italiano
Lo Stato sta investendo in questo nuovo vaccino made in Italia, mediante Invitalia, nel capitale d’azienda. “Una scelta giusta e importante”, la definisce il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il quale sottolinea che è di fondamentale importanza attuare tali misure, al fine di uscire, quanto prima, dalla pandemia di Coronavirus: “dobbiamo uscire più forti per garantire la salute delle persone oggi e domani”.
Puntare su un farmaco totalmente italiano permetterà anche ai giovani di trovare un impiego in questo specifico ambito scientifico, come fa notare Palù, il quale afferma che questa rappresenta “un’ottima iniziativa non solo per l’Italia, ma per molti nostri giovani che possono dedicarsi alla ricerca e trovare anche uno sbocco occupazionale“.
Si attende, intanto, l’autorizzazione da parte dell’EMA a Oxford: pertanto, se la fase tre si concluderà nel modo ipotizzato e sperato, si potrà passare alla fase di attesa dell’approvazione.
Riproduzione riservata © 2024 - LEO
ultimo aggiornamento: 29 Gennaio 2021 9:40