La società svizzera del gruppo Nestlé rinnova l’impegno solidale con il progetto Da Chicco a Chicco: donati 424 quintali complessivi di riso a Banco Alimentare del Lazio e della Lombardia.

Il circolo virtuoso di Nespresso non si ferma. Nel 2021 compie dieci anni Da Chicco a Chicco, il progetto della società svizzera per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste. In occasione della Giornata internazionale della solidarietà umana, Nespresso ha fatto sapere di aver donato 224 quintali di riso al Banco Alimentare del Lazio proprio grazie al progetto sociale dell’azienda del gruppo Nestlé.

Da Chicco a Chicco, Nespresso è sociale e green

Il Banco Alimentare del Lazio è una delle 21 organizzazioni che recuperano le eccedenze di produzione agricola, dell’industria alimentare, della grande distribuzione, della ristorazione e dei punti vendita per ridistribuirle a enti non profit che si occupano di assistenza e di aiuto a poveri e bisognosi. Ogni anno il Banco Alimentare del Lazio consegna la sua spesa a 450 strutture sul territorio regionale. A beneficiarne sono 110mila persone in difficoltà.

Da Chicco a Chicco ha fornito finora 424 quintali di riso, l’equivalente di oltre 470mila piatti di riso. Il programma solidale di Nespresso è stato finanziato con oltre sei milioni di euro. Tutto comincia dai consumatori: chi acquista le capsule può riconsegnare l’usato nell’area riciclo delle boutique Nespresso o nelle isole ecologiche distribuite sul territorio nazionale. I punti di raccolta sono 128 in 73 città italiane.

Una pentola piena di riso
Da alluminio e caffè a riso per i bisognosi: il proposito di Nespresso

Quando le aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata prendono in carico i rifiuti, l’alluminio e il caffè – lavorati e recuperati in un impianto in provincia di Brescia – si trasformano in nuovi beni. L’alluminio diventa penne, coltellini e molto altro; il caffè è convertito in compost. Questo compost viene poi ceduto a una risaia in provincia di Novara: il riso prodotto grazie a questo concime naturale è infine riacquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare del Lazio e della Lombardia.

Da quando esiste, Da Chicco a Chicco ha consentito di recuperare oltre 6.500 tonnellate di capsule usate, 400 tonnellate di alluminio e più di 3.300 tonnellate di caffè esausto​. “Le persone che vivono in difficoltà, assistite dalle strutture caritative convenzionate la nostra associazione, sono i beneficiari ultimi, ma tale progetto genera un impatto sociale positivo ben più ampio”, fa sapere Monica Tola, direttore del Banco Alimentare del Lazio.

Nespresso, capsule e caffè diventano riso

Da Chicco a Chicco va avanti dal 2010 ed è possibile grazie ad un protocollo di intesa siglato con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia (la federazione che riunisce le aziende dei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas) e Cic (Consorzio Italiano Compostatori).

Questo progetto fa parte del più ampio programma AAA Sustainable Quality con cui Nespresso guarda a qualità, sostenibilità e produttività su tutta la catena del valore. “Abbiamo progetti per sostenere gli agricoltori nei territori di origine del caffè, con progetti di agroforestazione e interventi a sostegno delle comunità che producono il nostro caffè. Abbiamo inoltre progetti sul fine vita del nostro prodotto e delle nostre macchine”, spiega Chiara Murano, Sustainability & She Manager di Nespresso Italia.

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ultimo aggiornamento: 24-12-2021


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