L’Aran ha pubblicato il rapporto semestrale sugli stipendi dei dipendenti statali mostrando come siano un po’ più alti di quelli dei privati.
Il rapporto di Aran dimostra che in media gli stipendi dei dipendenti statali sono leggermente più alti di quelli dei dipendenti del settore privato. La differenza, che non è moltissima, dimostra l’inesattezza di una credenza ormai ben radicata secondo la quale i dipendenti pubblici percepirebbero stipendi più bassi rispetto a quelli dei dipendenti privati. Negli ultimi anni, inoltre, il settore pubblico ha visto degli aumenti.
I dettagli del rapporto di Aran
L’autorità governativa Aran, che si occupa di contrattare con i sindacati della Pa, ha pubblicato il suo rapporto semestrale sugli stipendi dei dipendenti statali. E proprio attraverso le comparazioni non emergono significative differenze tra il salario medio pubblico e quello privato. Il luogo comune secondo il quale un dipendente pubblico percepirebbe uno stipendio inferiore rispetto ad uno privato risulta dunque inesatto. Andando nel dettaglio dei dati nel 2021 un impiegato della pubblica amministrazione ha percepito in media 31.766 euro lordi. Ovvero 1.800-2.000 euro netti al mese.
Questi dati tengono conto di tre settori: ministeri, agenzie fiscali e funzioni locali. Questi tre rami vedono impiegate circa 560mila persone, ovvero il 23% dei dipendenti pubblici con un contratto. Sono incluse anche le persone con contratto a termine ma non i dirigenti. Nelle stesse categorie la media nazionale della retribuzione del dipendente privato è stata di 30.836 euro lordi. Primeggiano i dipendenti di banca, con 34.288 euro, mentre i più bassi sono quelli dei dipendenti del settore turistico con 27.515 euro.
Gli aumenti e la perdita del potere d’acquisto
Dopo aver visto dunque la comparazione degli stipendi degli italiani, tra pubblico e privato, si passa agli aumenti. Questi ultimi sono stati maggiori per il settore statale, almeno per quanto riguarda l’ultimo periodo. Dai dati risulta che i non dirigenti nel settore privato hanno avuto un aumento dell’1% a dicembre 2022; dell’1,2% a gennaio; dell’1,3% a febbraio e dell’1,1% a marzo. I dipendenti pubblici, invece, hanno ottenuto un incremento di +2,8% a dicembre 2022; del 4,7% a gennaio e del 4,9% a febbraio e marzo. In conclusione, però, va detto che nel lungo periodo che va dal 2013 al 2023 tutti gli stipendi, pubblici e privati, sono cresciuti meno di quanto sia aumentata l’inflazione perdendo dunque il potere d’acquisto.
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ultimo aggiornamento: 31 Maggio 2023 16:43