Un report di Microsoft rivela che essere sempre connessi è controproducente: secondo il colosso di Redmond, l’intelligenza artificiale può essere un valido aiuto.

Chi svolge la maggior parte del suo lavoro tra e-mail a cui rispondere e call da fare con capi e colleghi, ha la netta sensazione di essere continuamente interrotto nella propria attività. Lo rivela un report di Microsoft dedicato ai cosiddetti digital debts, ovvero le perdite di slancio e produttività che derivano dall’essere sempre connessi o viceversa dalla mancata adozione di soluzioni e tecnologie digitali.

E-mail e call a lavoro: quanto tempo si perde

Due giorni di lavoro ogni settimana: sono quelli che milioni di lavoratori e lavoratrici perdono tra e-mail, riunioni di persona e online. Stando all’analisi riportata dai ricercatori di Microsoft nel 2023 Work Trend Index, il volume della comunicazione richiesta al giorno d’oggi ormai soffoca gran parte della concentrazione richiesta per la creatività sul lavoro.

L’indagine sottolinea come un quarto degli utenti più attivi sulle sue app trascorra in media 8,8 ore alla settimana leggendo e scrivendo e-mail. Questi numeri si abbassano leggermente arrivando a 7,5 ore settimanali per la partecipazione a call e riunioni. Il 68% degli intervistati rivela di soffrire la mancanza di tempo da dedicare al 100% al lavoro senza distrazioni.

Una donna usa mouse e tastiera
Il tempo “perso” al lavoro tra e-mail e call è due giorni a settimana

Mediamente il campione trascorre il 57% del proprio tempo in ufficio o a casa utilizzando software per comunicare: posta elettronica, chat, piattaforme per connettersi. Il peso della giornata lavorativa dedicato alla comunicazione si divide per il 23% in call, il 19% in chat e il 15% in mail. Il restante 43% è per gli applicativi d’ufficio: 18% Excel, 10% Word, 8% PowerPoint, 7% OneNote.

Non solo: lavoratori e lavoratrici intervistate confessano che la qualità delle riunioni virtuali è molto bassa. Per il 58% nelle call è difficile avere un confronto schietto e sincero sugli argomenti di discussione. Inoltre, per il 57% è difficile stare al passo se si entra in riunione con qualche minuto di ritardo e per il 55% spesso e volentieri non sono chiari gli obiettivi del web meeting. Una persona su tre pensa che la propria presenza in call non sia fondamentale, ma prevale il fattore FOMO (Fear Of Missing Out) e si partecipa lo stesso per la paura di perdersi qualcosa.

L’IA soluzione a e-mail e call a lavoro?

La soluzione per dedicare una maggiore fetta di tempo allo sviluppo di idee e al pensiero creativo, secondo Microsoft, è ancora più tecnologia. Satya Nadella, il CEO del colosso di Redmond, sostiene che lo sviluppo dell’IA di ultima generazione (Microsoft ha supportato OpenAI nel lancio di ChatGPT) eliminerà la fatica del lavoro e libererà la creatività.

“C’è un’enorme opportunità per gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale – spiega Nadella – per aiutare ad alleviare il debito digitale, sviluppare l’attitudine all’IA e responsabilizzare i dipendenti”. Una posizione in netto contrasto con il crescente sentimento secondo cui la tecnologia sta creando una ricerca infinita e infruttuosa per la produttività e l’elaborazione di sistemi di IA sempre più potenti può comportare gravi rischi per la società e l’umanità.

Pure lavoratori e lavoratrici sentiti da Microsoft esprimono gli stessi dubbi: se il 70% delegherebbe parte dei propri carichi all’IA, il 49% è preoccupato che un chatbot sostituirà il proprio lavoro. Chi vuole l’aiuto dell’intelligenza artificiale la vorrebbe nei lavori analitici (79%) e nelle attività amministrative (76%).

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ultimo aggiornamento: 29-05-2023


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