Un primo gruppo è sbarcato a Roma, gli altri hanno proseguito con destinazione il Gaslini di Genova e l’ospedale Meyer di Firenze.

A 110 giorni dall’inizio dell’incessante guerra israeliana nella Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime ha superato le 26mila persone, tra cui oltre 10mila minori. Sono i numeri dell’organizzazione Save the Children, che stima anche 335mila bambini palestinesi a rischio denutrizione. L’Italia si è attivata e ha accolto i primi bimbi feriti che, accompagnati dai loro familiari, saranno curati presso strutture ospedaliere del territorio.

I bambini palestinesi feriti accolti in Italia

I primi dieci bambini palestinesi sono arrivati all’aeroporto militare di Ciampino con un C130 dell’Aeronautica coordinato dal Comando vertice interforze e proveniente da Al-Arish in Egitto. Quattro bimbi verranno trasferiti all’ospedale Bambino Gesù di Roma con i loro accompagnatori, che saranno a loro volta ospitati nella stessa struttura. L’unico maggiorenne del gruppo è andato al San Camillo.

Il volo è proseguito per Pisa, dove sono sbarcati gli altri sei bambini, tre dei quali andranno al Gaslini di Genova e tre all’ospedale Meyer di Firenze. I bimbi arrivati in Italia sono feriti di guerra: alcuni in barella, altri su carrozzina. L’operazione speciale proseguirà nei prossimi giorni, con l’obiettivo di concludere il trasferimento complessivo di 100 minori palestinesi feriti.

Una madre e un bambino tra le macerie
Sono in Italia i primi bambini palestinesi feriti a Gaza

Gli altri gruppi di bambini palestinesi arriveranno a febbraio con la nave ospedale Vulcano, dove quelli già arrivati hanno completato le operazioni di triage nel viaggio di ritorno al termine della missione in Egitto. “Sono vittime innocenti di questa guerra – ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani –. Vogliamo fare di tutto per alleviare le loro sofferenze ed arrivare alla pace, sperando in un cessate il fuoco per portare aiuti. La guerra provoca questi disastri”.

Il governo si è impegnato fortemente in questa operazione complicata – ha aggiunto Tajani –, concordata con la trattativa con il governo israeliano, l’Autorità nazionale palestinese ed il governo egiziano, stilando una lista di persone e bambini da far arrivare, e verificate, in un intreccio di autorizzazioni, da varie organizzazioni. Un lavoro complesso”.

Italia tra bambini palestinesi e stop a UNRWA

Quasi 800mila civili nel nord di Gaza, sopravvissuti al bombardamento israeliano, ora affrontano una minaccia diversa dalla morte per le esplosioni: quella della fame. L’assedio totale ai territori sta privando la popolazione di acqua, cibo e carburante. La maggior parte delle famiglie sono divise e confidano presto in un ricongiungimento familiare.

L’operazione italiana, coordinata dall’Unità di crisi della Farnesina, si compie nei giorni in cui il governo Meloni ha sospeso i finanziamenti all’UNRWA, l’agenzia dell’ONU che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai profughi palestinesi. Senza concedere prove e in attesa dei risultati di un’indagine, Israele ha accusato 12 dei 13mila dipendenti dell’organizzazione di avere legami con Hamas negli attacchi del 7 ottobre.

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ultimo aggiornamento: 30-01-2024


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