Contrastare depressione e ansia con l’aiuto della scienza: in cosa consiste la neuromodulazione e come può aiutare in tal senso.

L’uso efficace della scienza – nella lotta alla depressione – funge da traguardo importane nel percorso dell’innovazione medica. Visto il forte aumento delle richieste di aiuto, da parte di coloro che soffrono del disturbo depressivo, sono emerse nuove tecniche d’intervento, che non si pongono come soluzione definitiva, bensì come importante supporto medico. Tra queste, la neuromodulazione che è concepita come un’opzione non invasiva.

Combattere la depressione con la neuromodulazione

La depressione – condizione che incute timore e può portare a un progressivo isolamento – è una realtà che molte persone affrontano quotidianamente.

Nonostante sia diventato più semplice chiedere aiuto, il tabù persiste, lasciando chi soffre di questa condizione in una bolla di solitudine.

Ansia e depressione
Ansia e depressione

In Italia, la depressione colpisce circa 3 milioni di persone in forma grave. Di conseguenza, sono state messe in atto iniziative e sono nate associazioni per fornire supporto a chi necessita di cure che il Sistema Sanitario Nazionale potrebbe non offrire o coprire economicamente.

In cosa consiste questa terapia innovativa

La neuromodulazione è una tecnica simile a quella utilizzata per i dolori cronici, anche se non invasiva, che è, da tempo, utilizzata come trattamento della depressione. Diversi centri specializzati, infatti, offrono stimolazioni transcraniche (tCS) o induzioni magnetiche (TMS), allo scopo di riequilibrare l’attività cerebrale.

Donna colpita da insonnia
Donna colpita da insonnia

La terapia di neuromodulazione, sia tDCS (a corrente diretta) sia tACS (a corrente alternata), prevede l’uso di elettrodi per modificare l’attività dei neuroni.

Questo trattamento, della durata di 30 minuti al giorno, può essere somministrato anche a domicilio. La TMS, al contrario, utilizza una bobina magnetica e si concentra sull’individuazione precisa dell’area cerebrale da trattare.

Gli sviluppi futuri del metodo

Le ricerche mostrano che le tecniche di neuromodulazione hanno un tasso di successo tra il 50 e l’80% nei casi di depressione severa, nei quali si riduce o si elimina l’uso di farmaci in molti pazienti.

Queste terapie non solo sono efficaci nel trattamento della depressione, ma mostrano anche potenziale nel trattamento di dipendenze comportamentali e disturbi del neurosviluppo.

Riproduzione riservata © 2024 - LEO

ultimo aggiornamento: 10-01-2024


Gianluca Vialli, a un anno dalla sua morte Rapallo gli intitola una strada

Cohousing anziani giovani: la coabitazione solidale entra nella riforma del governo