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Il paradosso della Liguria: la siccità ha reso migliore la qualità del suo mare

Vista panoramica di Vernazza

Lo rivela una ricerca di Goletta Verde, la campagna di monitoraggio di Legambiente: la siccità ha fatto in modo che al mare sia arrivata meno acqua dai torrenti, di solito quella più sporca.

Nella serie storica delle precipitazioni, il periodo tra gennaio e maggio del 2022 è il più siccitoso addirittura dal 1916. Tra cambiamenti climatici e coltivazioni bruciate, la mancanza di piogge produce una crisi idrica senza precedenti. Tuttavia, paradossalmente, quest’emergenza ha un lato positivo: ha migliorato la qualità del mare in alcune regioni d’Italia lungo lo Stivale, in particolare in Liguria.

Liguria , siccità migliora qualità mare

La rivelazione arriva da una ricerca di Goletta Verde, la campagna di monitoraggio di Legambiente che difende il mare e i laghi da inquinamento, cementificazione, illegalità, fonti fossili, rifiuti e mala depurazione. Attivisti e volontari hanno analizzato la qualità del mare in Liguria e dai loro numeri emerge che quasi tutti i casi risultano entro i limiti. L’acqua è inquinata in appena 5 punti su 22 (10 foci e 12 punti a mare) e soltanto in prossimità delle foci dei torrenti.

Insomma, la siccità ha fatto in modo che al mare sia arrivata meno acqua dai torrenti, che di solito sono causa di inquinamento per gli scarichi non controllati che finiscono nei piccoli corsi d’acqua. Il decremento dell’acqua disponibile ha fatto quindi sì che l’inquinamento del mare ligure si sia limitato perché le zone degradate sono appunto solo alle foci dei torrenti.

Vista panoramica di Vernazza
Il mare di Vernazza, uno dei cinque borghi secolari che costituiscono le Cinque Terre

I punti fortemente inquinati sono le foci del torrente Nervi a Genova, del torrente San Romolo a Sanremo, dello sbocco sul canale lungomare Diaz 161 a Ceriale e del Rio San Siro a Santa Margherita Ligure. A questi quattro casi si aggiunge un punto inquinato alla foce del fiume Roja a Ventimiglia. Le restanti 17 zone risultano pulite nei limiti di legge.

L’analisi di Goletta Verde è stata realizzata tra il 20 e il 28 giugno in collaborazione con l’Arpal Liguria (l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e il Conou, il Consorzio Nazionale Gestione Raccolta Trattamento Oli Minerali Usati.

Goletta Verde 2022, Liguria offre dati “incoraggianti”

I campionamenti effettuati da Goletta Verde a fine giugno e i risultati delle analisi batteriologiche – fa sapere Santo Grammatico, il Presidente di Legambiente Liguria – sono incoraggianti per questa stagione estiva, trovando ancora problematicità concentrare in particolare allo sbocco dei canali e alle foci di torrenti e fiumi. Invitiamo i sindaci ad una particolare attenzione e ad effettuare analisi suppletive laddove arrivassero segnalazioni da cittadini e turisti di perdite dalle reti fognarie o scarichi abusivi”.

Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde – aggiunge Marco Mancini dell’Ufficio scientifico di Legambiente – non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui. Non a caso, gravano sull’Italia ben quattro procedure di infrazione da parte dell’Unione europea per la non conformità alla direttiva del 1991 sul trattamento delle acque reflue. Con le nostre analisi dei punti critici, vogliamo denunciare ancora una volta questa situazione. Il nostro mare è la principale vittima sacrificale della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali. Uno dei tanti mali italiani con conseguenze gravi soprattutto per lo stato di salute del mare”.

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ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2022 14:56

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