Zanele Muholi è la fotografa sudafricana che da anni combatte con passione contro il razzismo e la discriminazione: i suoi scatti di sorprendente bellezza per la prima volta in un museo italiano.
L’arte di Muholi arriva per la prima volta in Italia con una personale da non perdere. Si chiama Muholi. A visual activist la mostra ospitata al Mudec – Museo delle Culture di Milano in via Tortona 56, l’area ex Ansaldo. La visual activist ha selezionato per l’occasione una collezione speciale di oltre 60 autoritratti in bianco e nero, in cui la macchina fotografica diventa “un’arma di denuncia e contemporaneamente di salvezza”.
Muholi, Milano accoglie la visual activist
Classe 1972, nata e cresciuta in Sudafrica, Zanele Muholi combatte contro il razzismo e l’invisibilità e per i diritti LGBTQI+. Non a caso fa parte del Forum for the Empowerment of Women e di Inkanyiso, una piattaforma dedicata all’attivismo queer e visivo. Nei suoi scatti racconta le condizioni di vita di ogni donna lesbica nera in Sudafrica e ci mette letteralmente la faccia.
Le fotografie magnetiche di Muholi si basano sul meccanismo dell’autorappresentazione. La fotografa cerca direttamente lo sguardo dello spettatore con aria di sfida, per affermare la necessità di esistere a dispetto del genere, della scelta del partner o del colore della pelle. Un lavoro di affermazione e di forte denuncia sociale.
Sin dagli esordi con i suoi primissimi autoritratti, Muholi sceglie con cura meticolosa il setting e la luce, si prepara allo scatto in modo ossessivo e lavora sui contrasti cromatici del bianco e nero. Oltre al suo corpo, il contesto include oggetti di uso quotidiano inseriti in scena in maniera surreale e metaforica.
L’artista indossa accessori singolari come pinze, corde e mollette, turbanti e sciarpe, corone fatte di pneumatici, cappelli di soldi e collane ricavate da cavi della luce. Uno stile che porta avanti sin dai tempi dell’opera Faces and Phases, una serie di ritratti cominciata nel 2006 per commemorare e celebrare la vita delle lesbiche nere di diversi Paesi africani, vittime di attacchi xenofobi e omofobi.
Muholi, mostra al Mudec fino al 30 luglio
“Ancora oggi – racconta Muholi in un’intervista a Vanity Fair – il razzismo è il problema più grande, in Sudafrica così come in America, in Europa, in Italia: c’è ancora paura del corpo nero. La mia fotografia vuole dare visibilità artistica a una categoria da sempre assente o sottorappresentata o mal rappresentata”.
Muholi. A visual activist è al Mudec fino al 30 luglio 2023. La mostra è aperta il lunedì dalle 14:30 alle 19:30, il martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9:30 alle 19:30 e il giovedì e sabato dalle 9:30 alle 22:30.
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ultimo aggiornamento: 5 Aprile 2023 12:24