Il 2023 si è chiuso con un +2,2% di assunzioni di donne rispetto all’anno precedente e il 2024 potrebbe essere un altro anno di crescita.
Cresce l’occupazione femminile in Italia nel 2023. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro è al 48%, con l’Istat che nel mese di novembre ha registrato 10,4 milioni di lavoratrici tra permanenti e a termine, facendo segnare un +258mila unità rispetto all’anno precedente. Mai nella storia italiana ci sono state così tante donne lavoratrici tra i 15 e i 72 anni. Eppure questi numeri non sono ancora sufficienti.
Cresce l’occupazione femminile in Italia nel 2023
Confcommercio conferma che il 2024 potrebbe essere un altro anno di crescita, ma la partecipazione delle donne al mondo del lavoro è ancora molto lontana dai valori medi europei. La media di donne lavoratrici in Europa, infatti, è del 59,6%: il divario con l’Italia rimane di oltre 11 punti percentuali.
Un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle dinamiche dell’occupazione femminile, dipendente e indipendente, rivela che se il livello di partecipazione delle donne in Italia salisse al pari di quello europeo ci sarebbero 2,3 milioni di occupate in più. Il settore che trascina l’occupazione femminile italiana rimane quello terziario.
Nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, il divario tra Italia e Europa cresce stando ai dati Eurostat riferiti al 2022: 51,1% italiano a fronte del 64,9% europeo. La disparita è ancora più accentuata tra Nord e Sud: nel Mezzogiorno il tasso di partecipazione femminile è del 35,5% (indietro di oltre 24 punti percentuali rispetto alla media europea) contro il 55,4% del Nord.
Dopo il terziario, i settori che impiegano più donne sono la grande distribuzione, il piccolo commercio, il turismo, le professioni e i servizi alle persone. L’obiettivo per l’immediato futuro deve essere anche la promozione dell’imprenditoria femminile, che rappresenta ancora il 22% del totale delle imprese.
Donne e lavoro in Italia: nel 2024 crescita moderata
Per raggiungere la media europea, la politica italiana continua ad insistere con gli incentivi che hanno l’obiettivo di ridurre il gender gap. Nella Legge di Bilancio per il 2023 è stato confermato l’esonero contributivo al 100% per chi assume donne, innalzando a 8.000 euro all’anno l’importo massimo dello sgravio per le imprese.
Nella manovra di Bilancio per il 2024 è stata introdotta decontribuzione totale per le madri lavoratrici: il 100% dei contributi previdenziali di donne con due o più figli fino ai 10 anni di età viene pagato dall’erario, azzerando in questo modo il cuneo fiscale. Di segno diverso la riforma previdenziale di Opzione donna. Ora ci vuole un anno in più per uscire anticipatamente dal mondo del lavoro: a 61 anni e non più a 60 senza figli; a 60 anni e non più a 59 con un figlio; a 59 anni e non più a 58 con due o più figli.
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ultimo aggiornamento: 18 Gennaio 2024 17:50