I produttori italiani di Prosecco sono indignati: Bruxelles considererà la domanda croata volta a classificare il suo vino Prošek come DOP.

L’Italia ha espresso la propria rabbia in merito alla recente decisione della Commissione europea di prendere in considerazione la richiesta della Croazia, la quale intende denominare con il nome Prošek il proprio vino. La Croazia sta cercando di ottenere lo status di etichetta protetta dall’UE (DOP) per il suo vino da dessert, il cui nome ha una somiglianza con il prosecco frizzante italiano. I produttori di prosecco italiani sono furiosi da quando Bruxelles ha riferito che avrebbe preso in considerazione la domanda. L’Italia ha annunciato che protesterà contro la decisione della Commissione europea e ha affermato che la somiglianza del nome del vino croato potrebbe confondere i consumatori. Anche Joe Bastianich interviene in questo spinoso dibattito, affermando che “I marchi italiani legati all’agricoltura devono essere difesi”.

Querelle Prošek-Prosecco: le parole dell’Italia

L’Italia ha riferito che protesterà alla Commissione europea dopo la decisione di Bruxelles di tenere in considerazione la proposta della Croazia che richiede di ottenere l’etichetta DOP per un vino bianco dolce di produzione propria, che ha un nome simile a Prosecco, ossia Prošek. I produttori italiani di Prosecco sono indignati perché ritengono che il nome crei confusione tra i consumatori: il Prosecco è un vino bianco italiano secco, solitamente frizzante. Il Ministro dell’Agricoltura italiano, Stefano Patuanelli, ha detto alla RAI che il governo italiano si opporrà alla domanda “in modo adeguato e compatto“.

Bottiglia di Prosecco
Bottiglia di Prosecco

Anche Joe Bastianich invita l’Italia a difendere i propri prodotti unici, secondo quanto riporta Il Corriere: “L’Italia deve combattere per i suoi tesori: i marchi legati all’agricoltura, all’enogastronomia, alle origini protette (Doc, Dop, Docg, Igt eccetera) devono essere assolutamente difesi. Io lo so bene perché ho portato i prodotti italiani negli Stati Uniti per anni, e il mondo adora l’Italia per questo suo patrimonio. Il fenomeno del “similar brand” crea danni enormi: anche se il Prošek è un vino diverso dal Prosecco, il nome deve restare italiano e non ci deve essere un’altra denominazione così simile”.

La risposta della Croazia e del governatore Zaia

La Croazia – dal canto suo – crede che i consumatori difficilmente potranno confondere i due tipi di vino, in quanto il proprio è da dessert e assume una colorazione ambrata: inoltre, è da sempre che viene chiamato Prošek. L’Italia, famosa per la sua cucina e i suoi prodotti alimentari, ha spesso combattuto contro il riconoscimento di prodotti realizzati nei nostri territori, come Parmigiano Reggiano o il prosciutto di Parma, spesso imitati, in maniera approssimativa, all’estero, ledendo il nome e la qualità italiani.

Luca Zaia, governatore del Veneto, regione che funge da uno dei principali produttori di Prosecco, ha definito la richiesta della Croazia una vergogna, chiedendo una vigorosa opposizione al governo del primo ministro Mario Draghi. Il governatore, infatti, ha sottolineato che: “Stanno rubando un’etichetta importante al nostro Paese, è come se volessero prendere la Ferrari“.

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ultimo aggiornamento: 22-09-2021


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