Ferrovie dello Stato contrasta lo spopolamento e rigenera 20 scali di comuni con meno di 15mila abitanti trasformandoli in hub polifunzionali.
Ferrovie dello Stato promuove la rigenerazione urbana e sociale con Stazioni del Territorio, un’iniziativa che converte gli scali ferroviari presenti nei comuni con meno di 15mila abitanti in centri polifunzionali. Il progetto punta a trasformare le stazioni in hub multiservizi, capaci di offrire a cittadine e cittadini dei piccoli centri la possibilità di visite, analisi e screening gratuiti. Ma non solo.
Ferrovie dello Stato: stazioni diventano hub di servizi
Gli spazi saranno messi a disposizione di varie associazioni, dall’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) per le attività di riabilitazione alla Horizon Service, cooperativa sociale che contrasta la violenza di genere con attività di sensibilizzazione e supporto alle donne che hanno subito abusi. Quindi ambulatori medici, farmacie e centri antiviolenza, ma pure punti di consegna self-service per le spedizioni e postazioni di lavoro con connessione e prese elettriche.
Stazioni del Territorio sfrutta gli spazi disponibili ma ormai in disuso come fabbricati e aree esterne. Nasceranno in queste zone i servizi polivalenti e di pubblica utilità. I 20 scali dei comuni con meno di 15mila abitanti sono in tutta Italia. L’iniziativa ha preso il via in cinque stazioni pilota, situate nelle quattro regioni del Centro coinvolte nei terremoti del 2009 e del 2016: Popoli-Vittorito (Pescara), Urbisaglia-Sforzacosta e Matelica (Macerata), Antrodoco Centro (Rieti) e Baiano di Spoleto (Perugia).
Le altre stazioni coinvolte sono Sesto Calende (Varese), Arona (Novara), Gemona del Friuli (Udine), Camogli (Genova), Diano Marina (Imperia), Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piazza al Serchio (Lucca), Loreto (Ancona), San Gavino Monreale (Sud Sardegna), Golfo Aranci (Sassari), Tropea (Vibo Valentia), Maratea (Potenza), Cesano di Roma (Roma), Sant’Agata di Militello (Messina), San Marcellino-Frigano (Caserta).
Oltre al numero di abitanti, i criteri presi in considerazione per la selezione degli scali sono la copertura della rete Internet, la disponibilità di spazi adeguati all’inserimento dei servizi e i contesti urbanizzati. Il gruppo FS ha sottoscritto accordi di collaborazione con i Carabinieri, la Croce Rossa Italiana, la Fimmg (la Federazione dei medici di medicina generale), Federfarma, Sport e Salute e Amazon. Infratel si coordinerà con le amministrazioni locali per portare la connessione wi-fi gratuita in questi spazi.
Stazioni del Territorio, FS rilancia i borghi
FS ha collaborato con il Policy Observatory della Luiss School of Government allo studio Piccole stazioni: un tempo nuovo per i borghi. Dall’analisi è emerso che il 78% degli intervistati (il 39% giovani tra i 18 e i 34 anni) ritiene che risiedere in un borgo offra una migliore qualità della vita rispetto alla città, ma questa tendenza si scontra con l’accesso ai servizi, la connettività e le opportunità di lavoro.
“L’Italia ha un tessuto importante rappresentato dai nostri comuni. Il Gruppo FS ha 2.200 stazioni operative, di cui 1.200 nei comuni sotto i 15mila abitanti. Abbiamo la responsabilità sociale che non vengano spopolati e che rimangano vivi”, spiega Luigi Ferraris, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato.
Riproduzione riservata © 2024 - LEO
ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2024 13:44