Un semplice piatto di pasta migliorerebbe la socialità, creando momenti di condivisione e convivialità: lo studio.
La convivialità passa anche dalla tavola, e secondo uno studio italiano, condotto dall’Università IULM di Milano, basterebbe un piatto di pasta per realizzare relazioni autentiche tra le persone. Scopriamo, dunque, insieme cosa è emerso da questa interessante ricerca.
Condividere un piatto di pasta genera emozioni positive
Che la pasta fosse un alimento capace di unire le persone non è certo una novità per la cultura italiana, ma tale convinzione, da oggi, ha una vera e propria base scientifica.
Uno studio condotto dal Behavior & Brain Lab dell’Università IULM di Milano, avviato su incarico dei pastai dell’Unione Italiana Food, ha dimostrato – infatti – che mangiare pasta in compagnia stimola la socialità e genera una risposta emotiva più intensa rispetto ad altre attività conviviali.

La ricerca, che fa leva su metodologie di neuromarketing e brain tracking, ha coinvolto quaranta persone – uomini e donne tra i 25 e i 55 anni – monitorate durante esperienze di condivisione legate alla pasta, ai film e ai giochi.
L’analisi delle reazioni neurologiche, delle variazioni del battito cardiaco e della microsudorazione ha mostrato, nei fatti, come la pasta, più di altri stimoli sociali, favorisca la creazione di un clima emotivamente positivo, rendendo, dunque, più facile l’interazione tra i partecipanti.
Secondo i ricercatori, esiste un meccanismo fisiologico e psicologico che si attiva nel momento in cui la pasta è condivisa a tavola, che funge da elemento in grado di creare connessioni.
Un simbolo culturale che diventa inclusivo
Il valore sociale della pasta si intreccia, inevitabilmente, con quello culturale. Non a caso, questo alimento rappresenta uno degli elementi portanti della dieta mediterranea, che promuove la convivialità come piacere, ma anche – e soprattutto, potremmo dire – come pratica salutare, benefica sia per il corpo che per la mente.
Gli esperti sottolineano, inoltre, l’importanza dell’inclusività nelle occasioni conviviali: oggi esistono, infatti, alternative gluten free di alta qualità che permettono anche ai celiaci di partecipare a pranzi e cene.
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ultimo aggiornamento: 17 Giugno 2025 15:01