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Un volontario di Firenze sta passando l’estate accanto ai malati terminali

Due persone si stringono le mani

Si chiama Alessandro Bargelli, ha 60 anni e coordina un gruppo di volontari di File, la Fondazione italiana di leniterapia.

Nonostante le ferie e la voglia di vacanze, un volontario di Firenze ha deciso di trascorrere la sua estate accanto ai malati terminali. Si chiama Alessandro Bargelli, ha 60 anni ed è uno dei cento volontari di File, la Fondazione italiana di leniterapia che dal 2002 assiste le persone gravemente malate e le loro famiglie, offrendo cure palliative e aiuto psicologico.

Volontario passa estate con i malati terminali

Quest’anno resterò tutto agosto a Firenze – racconta Bargelli a La Nazionee dedicherò quanto più tempo possibile a stare al fianco ai pazienti che attraversano il percorso di fine vita nell’hospice Convento delle Oblate”. In oltre vent’anni di attività, File e i suoi volontari hanno assistito gratuitamente più di 38mila persone, supportando anche le loro famiglie durante il percorso di malattia e nella fase successiva alla perdita.

Il team di File conta 22 professionisti tra medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti e operatori socio-sanitari impegnati in équipe multidisciplinari. Volontario da oltre dieci anni, Alessandro è il coordinatore di 19 volontari ed operatori che sono attivi all’ex Convento delle Oblate. La struttura è un hospice che fornisce cure palliative e un servizio psichiatrico di diagnosi e cura. Lui conosce bene il mondo dei malati perché sua madre ha fatto l’infermiera per 36 anni.

mano sostegno anziana sorriso
Dall’assistenza domiciliare all’elaborazione del lutto: la mission di File

Il servizio è di almeno due giorni su sette, con turni di cinque ore ciascuno. In aggiunta, ci sono le visite domiciliari a casa di un paziente a lui affidato. “Non mi pesa non andare in vacanza – spiega Bargelli – preferisco dedicare il mio tempo alle persone che ne hanno bisogno. Sono sempre stato così, da piccolo portai un senzatetto in casa di mia nonna perché aveva sete”.

Le cure palliative non comprendono soltanto le terapie farmacologiche, ma anche il sostegno psicologico rivolto ai pazienti in fase terminale e ai caregivers. I volontari di File aiutano le persone a vivere il più attivamente possibile fino alla morte ed offrono un supporto concreto alla famiglia per adeguarsi alla malattia e per elaborare il lutto.

Cure palliative per il fine vita: la scelta di Alessandro

Quando si trova in compagnia degli assistiti, Bargelli li ascolta, li consola, li stimola al processo di accettazione. Con il suo senso dell’umorismo cerca di affrontare le emozioni negative più ricorrenti come la paura e la tristezza, l’ansia e la rabbia, la disperazione e il senso di solitudine. “Il motivo per cui non mi pesa stare al fianco dei malati terminali – sottolinea – è che credo di ricevere molto più di quanto io non riesca a dare loro. Le persone alla fine della vita hanno tanto da insegnare, a partire dall’importanza del relazionarsi, infondendo in chi assiste valori veri e un profondo senso della vita”.

In una società che cerca sempre più di allontanarla, la morte va accettata contro il desiderio degli esseri umani di prolungare indefinitamente la propria esistenza. “È qualcosa che fa parte della vita – conclude Alessandro – ed è un fatto molto più sereno di come tendiamo a immaginarcelo. Ecco, è questo che ho appreso in tanti anni di volontariato”.

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ultimo aggiornamento: 31 Luglio 2024 11:03

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