Effettuare il calcolo dello stipendio netto può essere utile sia per controllare che non ci siano errori in busta paga sia, per esempio, in vista di un colloquio.
Il momento della retribuzione rappresenta probabilmente l’elemento centrale della ricerca e della successiva scelta del lavoro. Addirittura prima di sostenere un colloquio di lavoro è ampiamente consigliato farsi in anticipo un calcolo dello stipendio netto.
In questo modo potremo avere le idee più chiare su quella che sarà la nostra futura busta paga scaturente dall’importo lordo che ci verrà proposto in sede di colloquio dal nostro datore di lavoro.
Ma quella del colloquio di lavoro non è l’unica situazione in cui può rivelarsi davvero utile conoscere il calcolo stipendio netto mensile. L’ammontare al netto del nostro stipendio è infatti un’informazione utile nella vita di tutti i giorni, soprattutto nel caso in cui avessimo bisogno di accendere un mutuo in banca o nelle finanziarie.
Calcolo busta paga
Ma per quale motivo la retribuzione si conteggia ufficialmente in “versione lorda”?
Il perché è molto semplice: esistono tutta una serie di tasse da pagare e di contributi da versare che ci vengono direttamente detratti dallo stipendio ogni mese.
Vediamo insieme quali.
In busta paga possiamo trovare, solitamente, le seguenti voci: contributi INPS a carico del lavoratore; trattenute IRPEF; le addizionali IRPEF regionali o comunali; le detrazioni dal lavoro dipendente; gli eventuali assegni familiari e le possibili detrazioni per carichi familiari.
Tutti questi importi, sommati tra di loro, vanno aggiunti alla tariffa oraria pattuita per i giorni effettivi di lavoro, in modo da ottenere l’importo lordo della nostra retribuzione mensile.
A questi dati vanno aggiunte, eventualmente, le somme relative ad ore di straordinario, diarie per trasferte lavorative all’estero o sul territorio nazionale, e particolari rimborsi.
Sia per il versamento dei contributi che per l’IRPEF, il sistema italiano prevede l’applicazione di aliquote sull’imponibile lordo che variano a seconda degli scaglioni di stipendio lordo annuo che ognuno di noi percepisce.
La somma relativa ai contributi previdenziali che tutti noi lavoratori dipendenti siamo tenuti a versare all’INPS, vengono suddivisi con il datore di lavoro.
A quest’ultimo spetta anche il pagamento dei contributi assicurativi ed assistenziali (pari al 33% della retribuzione).
Una volta compreso come leggere una busta paga, possiamo procedere alle istruzioni per il calcolo stipendio netto dal lordo.
Calcolo stipendio netto affidabile
Esistono, sul web, numerosi strumenti che ci permettono di procedere al calcolo retribuzione netta, sia in maniera automatica (un esempio lo troviamo al seguente link), sia che “a mano”.
Ma partiamo dalla teoria.
Per effettuare il calcolo dello stipendio netto a partire dall’importo lordo, dobbiamo prestare particolare attenzione alla presenza di alcune variabili come ritenute e detrazioni fiscali, ritenute contributive ed assistenziali, bonus.
Gli elementi indispensabili per il calcolo, invece, sono lo stipendio lordo; le imposte; i contributi previdenziali; le agevolazioni fiscali riconosciute (come ad esempio i succitati assegni familiari); le detrazioni fiscali; il diritto al bonus IRPEF (ex bonus Renzi).
Ma passiamo alla procedura di calcolo vera e propria.
Per prima cosa, dobbiamo individuare le somme trattenute dal nostro stipendio ai fini fiscali e previdenziali e il calendario presenze, che fa da riepilogo del numero di ore lavorate e di quelle in cui siamo stati assenti, in ferie o in permesso.
L’elemento che dobbiamo verificare per primo è proprio il lordo mensile.
Come abbiamo spiegato, esso è dato dal valore della tariffa oraria stabilita nel nostro contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento, moltiplicato per il numero di ore lavorate nel corso del mese in oggetto.
In seguito, bisognerà considerare le trattenute che sono state effettuate su quella somma. Esse comprendono i contributi INPS a carico del lavoratore dipendente; eventuali assegni familiari; le immancabili trattenute IRPEF; le detrazioni dal lavoro dipendente; quelle per eventuali carichi di famiglia; le addizionali regionali e comunali e il bonus Renzi.
Un volta presi tutti i dati, bisogna fare i conti
Una volta ben chiare le quote rispondenti ad ogni singola voce descritta, possiamo procedere al calcolo.
Calcolatrice in mano, dobbiamo partire dall’ottenimento del valore del reddito imponibile.
Esso si ottiene andando a sottrarre i contributi INPS a carico di noi lavoratori dipendenti dalla retribuzione lorda mensile.
A questo punto passiamo al calcolo dell’imposta lorda, che si ottiene sommando l’IRPEF all’addizionale IRPEF relativo alla nostra regione, più quello relativo al nostro comune.
Per quanto riguarda le detrazioni, il calcolo da eseguire è la somma tra la detrazione da lavoro dipendente e quella presente, eventualmente, per carichi di famiglia.
L’imposta netta, ultimo dato che serve alla nostra equazione, si ottiene sottraendo dall’imposta lorda ottenuta in precedenza le detrazioni appena calcolate.
Solo ora avremo finalmente la cifra relativa alla nostra retribuzione mensile al netto. La otterremo sottraendo l’imposta netta al reddito imponibile e, se spettante, andiamo a sommare al risultato l’ammontare del bonus Renzi.
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ultimo aggiornamento: 11 Gennaio 2022 9:53