Il fotovoltaico plug and play è un piccolo impianto solare che può essere collegato direttamente alla presa di casa per trasferire l’energia.
Negli ultimi mesi è scoppiata la crisi energetica e i costi delle bollette della luce e del gas stanno toccando livelli record. Famiglie e aziende italiane sono in ginocchio e c’è una vera e propria corsa a soluzioni alternative e possibilmente che non danneggino l’ambiente. Da qui l’interesse sempre più forte per i pannelli fotovoltaici anche se l’Italia è decisamente indietro rispetto a questo tema. Negli ultimi giorni si sente parlare però anche del fotovoltaico plug and play, ovvero un piccolo impianto solare che, collegandosi direttamente alla spina della propria abitazione, trasferisce l’energia direttamente nei circuiti elettrici di casa.
Come funziona il fotovoltaico plug and play
Si tratta di un meccanismo di autoproduzione domestica di energia elettrica e questo tipo di fotovoltaico può essere installato sui balconi, sulle finestre o nei giardini. Questo piccolo impianto non ha bisogno di autorizzazioni o permessi preventivi e deve semplicemente corrispondere alle norme urbanistiche del luogo e a quelle del decoro dell’abitazione.
Questo pannello è formato da: un modulo fotovoltaico, ovvero il pannello, con potenza attiva nominale inferiore o uguale a 350 W; il micro inverter, che converte l’energia prodotta dal pannello in quella utilizzabile nell’impianto elettrico domestico; il telaio di supporto e staffe di fissaggio e ancoraggio per installare la struttura.
Quanto si risparmia sulla bolletta
Mentre si va avanti con l’ideazione del modello semplificato per gli impianti domestici, sempre sul tema sta prendendo piede il fotovoltaico plug and play soprattutto per quanto riguarda il risparmio. Secondo una stima quest’ultimo dovrebbe essere di circa il 20%, installando un doppio pannello e rimanendo sotto la soglia degli 800 W. Il costo iniziale del pannello è di circa 400-500 euro, mentre per l’installazione da parte di un tecnico bisogna aggiungere circa 100 euro.
Grazie agli incentivi dello Stato è possibile avere un rimborso del 50%. Un pannello di questo tipo dura solitamente dai 15 ai 25 anni. Per capire bene il risparmio è però importante calcolare l’autoconsumo, ovvero il rapporto tra l’energia utilizzata e quella immessa in rete. Un pannello, con esposizione a Sud e senza ombreggiamenti, può produrre fino a 450kWh di energia elettrica in un anno.
Come installare l’impianto
Come tutti gli impianti fotovoltaici a potenza ridotta, dunque inferiore a 800 W, non è necessaria alcuna autorizzazione per l’installazione. L’unica cosa che bisogna fare nel momento in cui si decide di avere un fotovoltaico plug and play è fare la comunicazione unica al distributore, segnalando al proprio gestore la presenza dell’impianto. Il distributore avrà dieci giorni di tempo per eventuali interventi sul contatore e comunicare l’iscrizione al sistema nazionale degli impianti di produzione di energia. Potrebbe essere necessaria, inoltre, l’autorizzazione del proprio comune per via della modifica della facciata esterna e, se si abita in condominio, bisogna fare la comunicazione all’amministratore.
Riproduzione riservata © 2024 - LEO
ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2022 15:23